Michele Montesano - XPB Images
Reduce da cinque trionfi consecutivi nella 24 Ore di Le Mans, Toyota proprio nell’edizione del centenario ha dovuto lasciare lo scettro alla Ferrari. Grande protagonista del FIA WEC, grazie alle tre vittorie ottenute nei primi appuntamenti stagionali, la Casa giapponese è mancata all’appello proprio nella gara più importante e famosa del Mondiale Endurance. Per la prima volta dal 2017, Toyota si è trovata a scontrarsi con team ufficiali dovendo così alzare inevitabilmente l’asticella. Ciò ha comportato sicuramente una forte pressione che non tutti gli uomini all’interno del box sono riusciti a sopportare.
Dopo l’uscita di Audi e Porsche, Toyota si è trovato quale unica grande Casa costruttrice a sfidare team nettamente più piccoli quali Rebellion e Glickenhaus, oltre ad Alpine, ma in veste ‘esplorativa’ con una LMP1 pesantemente ridimensionata nelle prestazioni. Con l’arrivo dei grandi marchi, la stagione 2023 ha riproposto finalmente una sfida al vertice più interessante e incerta. Vista la sua superiorità nel primo scorcio di campionato, Toyota si è confermata quale punto di riferimento e principale favorita per la vittoria assoluta di Le Mans.
L’esito della pista è stato però un altro con la Ferrari, tornata dopo cinquant’anni nella classe top, subito vincente. Ma il risultato finale si è deciso a poco più di un’ora e mezza dalla bandiera a scacchi, infatti la Toyota di Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa fino all’ultimo si è battuta ad armi pari contro la Ferrari 499P dei vincitori Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado.
È doveroso, però, fare prima un piccolo passo indietro, per arrivare a due settimane fa quando FIA e ACO hanno diramato il nuovo BoP (Balance of Performance) in cui le GR010 Hybrid sono state le Hypercar più ‘rallentate’ tra quelle presenti in griglia. Vedendo il peso lievitare di ulteriori 37 kg (portandolo così a 1080 kg complessivi), in Toyota hanno immediatamente mostrato il loro dissenso. Nello specifico Kamui Kobayashi, Team Principal e pilota della squadra nipponica, ha dichiarato che l’incremento di peso si poteva quantificare addirittura in 1”2 in più sul tempo di percorrenza di un singolo giro di Le Mans.
Non solo, anche la possibilità di riscaldare nuovamente gli pneumatici ha ridotto ulteriormente il vantaggio di Toyota nei confronti degli avversari. Proprio durante la pausa invernale, i nipponici avevano apportato diverse modifiche alle GR010 per poter lavorare al meglio con gli pneumatici Michelin senza l’utilizzo degli ‘scaldoni’. Il vantaggio è però rimasto sulla mescola, infatti le Toyota sono state le uniche a riuscire ad utilizzare le gomme Soft per due stint consecutivi. Tale scelta ha permesso ai due equipaggi di fare la differenza nelle prime battute di gara, condizionate da un tracciato reso umido dalla pioggia caduta a intermittenza.
Conclusi i due forti scrosci di pioggia e con il calare delle tenebre, le Toyota si sono rivelate le Hypercar più veloci in pista. Ma il primo duro colpo è avvenuto poco prima della mezzanotte, quando l’incolpevole Kobayashi è stato tamponato dalla Ferrari 488 GTE di Louis Prette nonostante il regime di Slow Zone. Il tentativo di riportare la vettura ai box è stato vano, la GR010 è risultata troppo danneggiata costringendo il nipponico a parcheggiarla a bordo pista.
Solamente a fine gara si è saputo che, a distanza di pochi minuti, Toyota avrebbe potuto rischiare un doppio ritiro. La GR010 superstite è infatti rientrata ai box con le temperature del motore alle stelle. A salvare la LMH numero 8 è stato l’intervento dei meccanici. Smontando il cofano anteriore, si è infatti potuto constatare la presenza di un detrito di kevlar a ostruire i condotti di raffreddamento. Rientrata in pista la vettura è tornata a comandare le danze presentandosi saldamente al comando al sorgere del sole.
Tralasciando il botta e risposta tra Ferrari e Toyota nel corso della mattinata, la LMH di Maranello è risultata sicuramente più a suo agio con l’aumentare della temperatura dell’asfalto. Il muretto Toyota ha provato la carta delle Michelin Soft riuscendo a ricucire il distacco sulla 499P. Tale scelta si è però rivelata un azzardo nelle fasi conclusive della gara, con i piloti della GR010 costretti a lottare con il bloccaggio delle ruote posteriori in fase di frenata. A farne le spese è stato Hirakawa che ha perso il controllo della vettura nella staccata di Arnage, ma l’errore sarebbe potuto capitare anche ai più esperti Buemi e Hartley. Un plauso ai meccanici Toyota che, anche nelle concitate fasi di riparazione, non hanno perso la lucidità cambiando in pochi secondi sia il muso che il retrotreno della GR010.
Al netto della vittoria a Le Mans, Ferrari ha raggiunto il livello di Toyota? È decisamente presto per dirlo, la maratona francese è una gara a se stante che implica molte variabili in più rispetto ad una ‘classica’ gara sulla distanza delle 6 ore. Inoltre già da Monza, prossimo appuntamento del WEC, tornerà il divieto di pre-riscaldare gli pneumatici. Toyota, oltre ad avere ancora un vantaggio in termini di gestione gomme, possiede sicuramente un buon margine sulla consistenza del passo gara. Lo stesso Pascal Vasselon, direttore tecnico del team nipponico, è convinto sui punti di forza della GR010 Hybrid tanto da confermare che non verranno effettuate ulteriori sessioni di prove nell’arco della stagione all’infuori dei Rookie Test del Bahrain.