IMSA

Lamborghini conferma il suo impegno
nella serie Endurance con la SC63 LMDh

Michele Montesano Lamborghini proseguirà la sua avventura in IMSA SportsCar Championship con la SC63 LMDh. Così come avvenut...

Leggi »
formula 1

Academy Red Bull
Con Lawson e Hadjar, obiettivi raggiunti

Negli ultimi anni il programma Junior Red Bull aveva alquanto lasciato a desiderare, come se trovata la pepita d'oro Max...

Leggi »
formula 1

Ferrari Driver Academy
Tre talenti per il futuro

Promosso in F1 con il team Haas l'inglese Oliver Bearman, il Ferrari Driver Academy guarda al futuro. E i nomi che ha nel...

Leggi »
Formula E

Hyundai in trattativa con McLaren
Possibile ingresso nella serie elettrica

Michele Montesano Nonostante l’undicesima stagione di Formula E sia appena iniziata, si parla già del futuro della serie ris...

Leggi »
IMSA

Ferrari all’assalto di Daytona
DragonSpeed-Risi in GTDPro, AF in GTD

Michele Montesano Oltre alla Ferrari tutta tricolore del Cetilar Racing, saranno diverse le 296 GT3 che tenteranno la conqui...

Leggi »
Rally

Loriaux lascia Hyundai
Al via la riorganizzazione del team

Michele Montesano Come un fulmine a ciel sereno, Christian Loriaux ha lasciato con effetto immediato Hyundai. A meno di un m...

Leggi »
28 Lug [18:11]

Verstappen speciale, Vettel magico
Crollo Mercedes, Kvyat e Stroll da urlo

Massimo Costa

Una gara indescrivibile e interminabile per bellezza, avvenimenti, sorpassi, errori, safety-car, virtual safety-car. Tutto il repertorio di un Gran Premio disputato con pista bagnata e poi asciutta e poi bagnata e poi asciutta... e dunque gomme rain, poi slick, poi rain, poi slick. Con i valori in campo che non rispecchiano la classifica iridata, con i piccoli team che ottengono risultati prestigiosi. E con i grandi del mondiale, e le future speranze, che crollano.

La corsa di Hockenheim è stata spettacolare e ad emergere in queste condizioni impossibili è stato Max Verstappen che ha portato al secondo successo stagionale la Red Bull e soprattutto il motore Honda. Una vittoria arrivata non senza il rischio di un testacoda completo appena montate le slick a mescola media, una scelta azzardata del team e giustamente contestata dallo stesso pilota olandese che avrebbe preferito le soft, che si riscaldano con maggiore efficacia e velocità. Sono stati cinque i pit-stop completati da Verstappen, il quale una volta che i piloti Mercedes si sono auto eliminati, e in precedenza pure Charles Leclerc, ha preso in mano la corsa senza problemi. Con i 25 punti acquisiti, Verstappen rimane terzo in campionato, ma molto vicino a Valtteri Bottas, 22 punti di distacco.

Con Verstappen, ha vissuto una domenica magica Sebastian Vettel. Ultimo in griglia di partenza, il tedesco per sua stessa ammissione è stato cauto in più di una occasione durante i 64 giri. Non voleva finire nella ghiaia, non voleva deludere se stesso, la Ferrari e i suoi tifosi un'altra volta. E' stato preciso, attento, non ha commesso alcun errore importante e nel finale, alla ripartenza (cauta) dalla safety-car, ha cominciato a superare uno ad uno chi aveva davanti: ben cinque monoposto. Vettel si è così preso il secondo posto, un risultato impensabile prima del via, e che lo rilancia moralmente perché nel giorno in cui Lewis Hamilton ne ha fatte di tutti i colori, nel giorno in cui il suo compagno Leclerc è stato fin troppo precipitoso, lui è stato perfetto regalando alla Ferrari il secondo gradino del podio.

Leclerc nelle prime fasi della gara è stato incisivo e ficcante come al solito, ma molto, molto, sopra le righe. In pratica, la sua uscita di pista all'ultima curva avvenuta al 28° giro l'aveva chiamata almeno un paio di volte. Certo, la via di fuga della curva che immette sul rettifilo pareva una lastra di ghiaccio (e viene da chiedersi come sia possibile che un circuito che ospita la F1 presenti una zona con un asfalto del genere), ma questo non giustifica Leclerc. Peccato, un errore grave il suo che ha compromesso la probabile conquista di un posto sul podio, se non la vittoria. Buon per la Ferrari che questa volta ha avuto un Vettel in formato gigante.

La Mercedes pareva avviata a conquistare una facile doppietta, con Hamilton e Bottas a tirare il gruppo con facilità dopo la pessima partenza di Verstappen. E invece... Nella gara di casa, delle ricorrenze storiche per il costruttore tedesco, tutto è andato storto. Hamilton ha sbagliato all'ultima curva, a differenza di Leclerc è riuscito a venirne fuori, ma col muso danneggiato. Ha imboccato la via box passando oltre il birillo posto come delimitazione e si è preso 5" di penalità. Il pit-stop è stato lungo per la sostituzione del musetto e una indecisione su quali gomme montare. Poi, Hamilton si è girato nella velocissima prima curva: un bello spavento, un 360 perfetto, ed è ripartito, ma con le Pirelli spiattellate e una sosta aggiuntiva da fare. Alla fine è finito per la prima volta quest'anno fuori dai punti, undicesimo, e con ben sei pit-stop fatti.

Bottas è parso l'ombra del pilota veloce e deciso che abbiamo visto molte altre volte. Pareva in continua attesa di non si sa cosa. Ogni attacco, ogni sorpasso, sembrava una sofferenza per lui. Una corsa al di sotto delle aspettative considerando il mezzo che guida. Nel finale, non riusciva a prendere la Racing Point di Lance Stroll, veramente incomprensibile, e per stare nella scia del canadese si è girato alla prima curva (quella di Hamilton) finendo rovinosamente contro le barriere. Forse Bottas, come Vettel, è stato volutamente cauto in varie circostanze pensando a non commettere sciocchezze, ma l'errore è arrivato comunque e con esso zero punti proprio nel giorno in cui Hamilton non ha concluso nella top 10. Poteva avvicinarlo nella classifica iridata, invece deve guardarsi da Verstappen.

E poi ci sono gli altri che hanno potuto vivere una domenica tra i grandi. La Toro Rosso è stata incredibile. Prima Alexander Albon che battagliava fieramente in quarta posizione tenendo testa ad Hamilton, poi le vicissitudini dei pit-stop lo hanno fatto scivolare dietro al compagno di squadra Daniil Kvyat. Il russo, non a suo agio con le gomme intermedie, con le slick volava e si è trovato secondo dietro a Verstappen dopo aver superato Stroll. Una posizione da sogno. In una gara in cui tutto poteva accadere, non era escluso immaginare anche la vittoria. Alla fine Kvyat è arrivato terzo, superato da Vettel, e la gioia del box faentino è stata straripante. E pensare che proprio ieri notte è nata la prima figlia di Kvyat. Pazzesco se si considera anche che la Toro Rosso è spinta dal motore Honda... I giapponesi sono così riusciti a portare due diverse monoposto sul podio. Albon, lottatore, ha concluso sesto dopo aver anche chiuso la porta in faccia a Pierre Gasly, che ci ha rimesso corsa e muso. Il francese che a Silverstone era parso aver cancellato il periodo buio, è ripiombato nell'anonimato fin dalle prime battute della gara, lontanissimo da Verstappen.

In una corsa in cui serviva essere gladiatori, è emerso da un periodo di anonimato Lance Stroll. Ha commesso un paio di testacoda, ha fatto cinque pit-stop, ma è stato lucido nei momenti decisivi ed aveva acchiappato la seconda posizione. Nel finale ha dovuto cedere a Kvyat e poi a Vettel, perdendo il podio, ma portando a casa un grande quarto posto per se stesso e per la Racing Point che aveva bisogno di un risultato come questo per rilanciarsi. Giornata nera invece, per Sergio Perez, un pilota che in queste occasioni di solito si esalta, e invece è stato il primo a uscire di pista dopo pochi chilometri.

Carlos Sainz ha catturato una quinta posizione importante per la McLaren-Renault, ma senza l'errore all'ultima curva, dalla quale è riuscito a uscirne perdendo tanto tempo, poteva ambire al podio. Lando Norris si è invece ritrovato senza potenza del motore Renault Una corsa da lottatore l'ha fatta Kimi Raikkonen, bravissimo e settimo all'arrivo con l'Alfa Romeo, e altrettanto ha fatto Antonio Giovinazzi, eccellente ottavo al traguardo davanti alle due Haas. Romain Grosjean e Kevin Magnussen hanno avuto il coraggio di urtarsi ancora una volta nelle ultime battute della corsa, con il danese che ha rifilato una ruotata al secondo tornante. Una follia che il team americano non riesce a far terminare. E che avrà conseguenze sicure a fine stagione. Domenica da incubo per la Renault: Daniel Ricciardo ha rotto il motore nelle prime fasi della corsa, Nico Hulkenberg stava disputando una grande prova, ma quando era quarto è finito nella trappola della curva finale. Bene all'arrivo Robert Kubica e George Russell con le Williams-Mercedes.
 

Domenica 28 luglio 2019, gara

1 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 64 giri
2 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 7"333
3 - Daniil Kvyat (Toro Rosso-Honda) - 8"305
4 - Lance Stroll (Racing Point-Mercedes) - 8"966
5 - Carlos Sainz (McLaren-Renault) - 9"583
6 - Alexander Albon (Toro Rosso-Honda) - 10"052
7 - Kimi Raikkonen (Alfa Romeo-Ferrari) - 12"214
8 - Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo-Ferrari) - 13"849
9 - Romain Grosjean (Haas-Ferrari) - 16"838
10 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 18"765
11 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 19"667
12 - Robert Kubica (Williams-Mercedes) - 24"987
13 - George Russell (Williams-Mercedes) - 26"404

Ritirati
Pierre Gasly
Valtteri Bottas
Nico Hulkenberg
Charles Leclerc
Lando Norris
Daniel Ricciardo
Sergio Perez

Il campionato piloti
1.Hamilton 223; 2.Bottas 184; 3.Verstappen 162; 4.Vettel 141; 5.Leclerc 120; 6.Gasly 55; 7.Sainz 48; 8.Raikkonen 31; 9.Kvyat 27; 10.Norris, Ricciardo 22; 12.Stroll 18; 13.Hulkenberg 17; 14.Magnussen, Albon 15; 16.Perez 13; 17.Giovinazzi 5; 18.Grosjean 4.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 407; 2.Ferrari 261; 3.Red Bull-Honda 217; 4.McLaren-Renault 70; 5.Toro Rosso-Honda 42; 6.Renault 39; 7.Alfa Romeo-Ferrari 36; 8.Racing Point-Mercedes 31; 9.Haas-Ferrari 19.
RS Racing