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16 Lug [23:01]

Vettel, un eroe
troppo ordinario?

Massimo Costa

La copertina del settimanale francese Autohebdo pone un quesito interessante: Vettel, un eroe troppo ordinario? Senza dubbio la risposta è sì se comparato al suo rivale Lewis Hamilton. Da una parte il tedesco tutto casa, moglie e figli, che nel periodo invernale sparisce letteralmente. Molto simile in questo a come si comportava Michael Schumacher. Dall'altro lato, l'inglese, che è una vera star tra jet privato col quale viaggia in continuazione, amici rapper, presenze a sfilate di moda, a incontri di boxe, a incontri di NBA, a tutto ciò che fa glamour, a concerti.

Vettel è il pilota campione che Bernie Ecclestone non sopportava perché non faceva "girare" il nome F1 durante la pausa invernale. Si eclissa Sebastian, e questo non è positivo per i tifosi. Lo ha detto anche Hamilton recentemente e non senza ragione: "Sebastian non fa molto per la F1. La gente stenta a riconoscerlo per la strada". Vettel non ha nessun social: instagram, twitter, facebook. Zero. Non comunica con i suoi fans e questo può sembrare spocchioso. Ma Vettel è così, un tranquillo ragazzo di campagna che non si è fatto travolgere dalla fama che ha saputo conquistare sulle piste di tutto il mondo. È rimasto il ragazzo di sempre ed ha sposato la fidanzatina di sempre, Hanna Prater. Come Roger Federer, Novak Djokovic o Rafael Nadal, se ci spostiamo nel campo del tennis, freschi di Wimbledon. Anche se loro però, sui social media non mancano.

Ma Vettel non se ne fa una colpa, anzi. E lo spiega così: "La F1 è parte della mia vita, ma non è la cosa più importante e non definisce chi sono realmente. Non mi sento speciale per il lavoro che svolgo. Io sono molte altre cose. Mi piace essere impegnato in faccende che tanti ritengono noiose, non da campione del mondo, ma per me non lo sono. Una di queste? Falciare il prato, per esempio, o cucinare anche se non sono bravissimo, però ci provo. Quando sono a casa mi piace fare shopping come tutti, se c'è da salire un autobus o un metro lo prendo. Non mi ritengo una celebrità, ma uno sportivo. Quando qualcuno mi riconosce, penso che vedono un pilota di F1 perché sono interessati a questo sport, non perché mi seguono per come mi tingo i capelli, per le scarpe che indosso o tutte quelle cose lì".

Insomma, più chiaro di così non si può. Vettel è un anti-star a tutti gli effetti, forse anche troppo considerando i tempi in cui viviamo. Qualcuno afferma che con tutti i soldi che guadagna potrebbe anche sforzarsi a dare qualcosa di più in cambio dell'affetto che riceve sulle piste di tutto il mondo dagli appassionati. La carriera è breve e di tempo per eclissarsi ne avrà parecchio... Pure l'ombroso Kimi Raikkonen ha sdoganato la sua presenza su Instagram ricevendo molta simpatia. Perché non Vettel? Questa sua fermezza, comunque rispettabile, ricorda un po' coloro che con l'arrivo dei telefonini si ostinavano a rifiutarlo, salvo poi soccombere. Non vogliamo un Sebastian alla Lewis, ma se di tanto in tanto facesse capolino da qualche parte non sarebbe così male...

Per chi non lo sapesse, sua moglie, come detto sopra, si chiama Hanna Prater; due i figli, Emilie e Matilda, sono nati rispettivamente nel gennaio 2014 e nel mese di settembre 2015. Sebastian ha un fratello (Fabian, che di tanto in tanto corre in auto per divertimento), e due sorelle: Melanie, dentista, e Stefanie, fisioterapista che segue bambini con disabilità e che se la cavava molto bene con i kart. Papà Norbert era un abile carpentiere, mamma Heike casalinga.

Nella foto, una rarissima immagine (2015, partita NBA) di Sebastian con il fratello Fabian ed i genitori.
RS Racing