3 Ago [13:48]
Vincere senza essere irriverenti?
Difficile per Verstappen e la Red Bull
Massimo Costa
Per molti sono i furbetti del paddock, da sempre. Stiamo parlando della Red Bull, timbrata definitivamente in questo non felice ruolo da quando lo scorso anno non ha rispettato il budget cap, gettando un'ombra sulla conquista del mondiale 2022 conquistato da Max Verstappen. Sono cose che non vanno dimenticate. Come l'ormai tristemente famoso episodio prodotto da quel direttore di gara di nome Michael Masi nel 2021. In questo caso però, nulla c'entrava la Red Bull, ma soltanto l'incapacità di quel personaggio che si assunse la decisiione di portare l'assegnazone del mondiale da un pilota all'altro in quell'ultimo giro di Abu Dhabi.
Quest'anno, che finalmente di ombre non ve ne sono e la Red Bull sta marciando meritatamente a pieno ritmo verso la conquista dell'iride, ecco che subentra la spocchia di chi non si limita a vincere, ma lo vuole fare umiliando gli avversari. Gli atteggiamenti da ragazzino di Verstappen, che pensavamo essere maturato e non solo nella guida, ma evidentemente ci sbagliavamo, sono un classico esempio al pari dell'inguaribile attegiamento borioso che il team principal Christian Horner distribuisce a destra e a sinistra ad ogni weekend.
Ognuno si comporta come vuole, questo è lapalissiano, ma quando si conduce un Gran Premio con 20 secondi di vantaggio sul compagno di squadra, dunque già ampiamente umiliato, e si comincia a mettere in scena via radio con il proprio ingegnere una manfrina poco gradevole, per chiedere di volere spingere ancora di più e fare un pit-stop, "così i ragazzi non si annoiano", e altri atteggiamenti del genere, subentra la mancanza di rispetto per gli avversari. Che Gianpiero Lambiase, intelligentissimo ingegnere di pista di Verstappen, ha subito intuito e quindi ha zittito in malo modo il suo pilota.
Soltanto qualche anno fa, Verstappen si faceva beffe delle vittorie di Lewis Hamilton in quanto ottenute con una monoposto superiore alla concorrenza. Ora che è la Red Bull ad essere nettamente superiore, proprio come lo era la Mercedes, l'olandese ha evidentemente dimenticato quelle sue parole. Purtroppo il bagaglio culturale sportivo di Verstappen è quel che è, lo abbiamo visto tutti in questi anni.. Si può essere grandissimi piloti e uomini di qualità? Assolutamente sì, la storia della F1 ce li presenta costantemente nel suo albo d'oro, ma non è certamente il caso di Max Verstappen.