Jacopo Rubino - XPB ImagesI numeri non dicono sempre tutto. La Williams ha concluso il 2020 ferma a 0 in classifica, mai accaduto dal 1978, ma ha vissuto davvero la sua peggiore stagione in Formula 1? No, perché sono emersi segnali positivi e sono state gettate le basi per il futuro. È ad esempio fresca la scelta di
Jost Capito (ex Volkswagen) come amministratore delegato, prima mossa tangibile della nuova proprietà di Dorilton Capital, subentrata a settembre alla famiglia fondatrice.
In pista, nel frattempo, la Williams ha già riguadagnato credibilità: più volte è entrata in Q2 con il suo gioiello George Russell, invece "abbonato" alla 19esima posizione lo scorso anno, quando poteva confrontarsi solo con il compagno Robert Kubica. Il polacco resta l'ultimo ad aver chiuso a punti con la scuderia britannica, decimo a tavolino nella gara di Hockenheim 2019, ma senza dubbio la Williams era molto più "Cenerentola" allora rispetto ad oggi.
Nel 2020 la top 10 con Russell sarebbe stata possibile in un paio di occasioni, sfuggendo però per sfortuna o per qualche errore nei momenti chiave, come ad esempio a Imola. Forse è comprensibile, quando un risultato del genere richiede praticamente la perfezione assoluta. Sul passo-gara, in effetti, rimane un gap maggiore che in qualifica.
Assaggiate le potenzialità della vettura Mercedes al Gran Premio di Sakhir, in cui ha sostituito Lewis Hamilton bloccato dal COVID-19, il giovane inglese ora si prepara a un altro "purgatorio" nel 2021. Ma lo spirito è combattivo: "Conto che saremo davanti alla Haas, e in base ai nostri progressi credo anche all'Alfa Romeo", ha affermato. "Il nostro obiettivo è batterle".
Il congelamento degli sviluppi forse non consentirà di rientrare subito nella mischia di centro gruppo, ma almeno due team rivali sono avvisati. Del resto, è la sensazione avuta spesso già in questi mesi. "Sono orgoglioso della stagione che abbiamo disputato, abbiamo lavorato sodo facendo enormi passi avanti. Non siamo ancora dove vorremmo, ma ce la stiamo mettendo tutta per migliorare la vettura", ha sottolineato Russell. E magari sarà un po' più incisivo anche l'altro pilota Nicholas Latifi, sfruttando l'esperienza accumulata.
"Ne dovremmo raccogliere i frutti ai test a Barcellona del prossimo anno", spera il capo ingegnere Dave Robson. E pensare che nel 2019, alle prove invernali in Spagna, la Williams non riuscì nemmeno a presentarsi in tempo: fu forse il picco della crisi. Ma da lì è avvenuta la risalita, aggiustando molti aspetti organizzativi e alcune debolezze della monoposto, a cominciare da quelle aerodinamiche. C'è ancora tantissimo da fare, ma la strada imboccata sembra giusta e ci sono nuovi proprietari alla guida.