25 Mar [17:10]
Wolff insiste: "Mercedes sfidante"
In Bahrain la Ferrari saprà reagire?
Jacopo Rubino
Toto Wolff lo ripete: la Ferrari è davanti alla Mercedes. Nonostante la doppietta con giro più veloce in Australia, e la sonora batosta rimediata dai rivali di Maranello nel primo Gran Premio della Formula 1 2019, il responsabile della squadra campione in carica rimane della stessa opinione. Sono frasi pronunciate ad arte, o con sincerità? "Una gara non determina i valori in campo per il resto della stagione", insiste, "dobbiamo tirare fuori il massimo dal nostro pacchetto".
"Dopo i test sentivamo di essere gli sfidanti, e qualsiasi cosa abbia detto Melbourne il nostro approccio non è cambiato. Abbiamo visto il potenziale del pacchetto Ferrari a Barcellona e ci aspettiamo che tornino forti in Bahrain, con la Red Bull ad inserirsi. La battaglia è appena iniziata", ha spiegato il team principal austriaco.
Di sicuro, grazie all'1-2 nel round di apertura, la Mercedes si presenta a Sakhir a punteggio pieno: "Non potevamo sperare in un inizio migliore", ammette Wolff. Difficile sostenere il contrario. Al di là del punto extra per il giro più veloce siglato da un fantastico Valtteri Bottas, una partenza così le Frecce d'Argento l'hanno vissuta solo due volte, nel 2015 e nel 2016, nonostante il dominio impresso alla F1 in questi anni. Nel 2014, all'esordio delle power unit turbo-ibride, Lewis Hamilton fu infatti costretto al ritiro per un problema tecnico, mentre nel 2017 e 2018 fu proprio la Ferrari a scombinare i piani trionfando insieme a Sebastian Vettel.
In attesa di tornare in pista, la prudenza di Wolff va se non altro bilanciata con quanto rimarcato da Mattia Binotto, suo omologo per la Rossa, dopo la delusione di Melbourne: "Siamo abbastanza sicuri che il potenziale sia maggiore di quanto visto, e che non siamo stati in grado di sfruttarlo durante il weekend. Ma abbiamo imparato una buona lezione. Se capissimo cosa non ha funzionato, possiamo tornare più competitivi".
Il tracciato di Sakhir, di tipo permanente e considerato più rappresentativo rispetto a quello "anomalo" dell'Albert Park, potrebbe riequilibrare i rapporti di forze: chissà che allora le sensazioni di Wolff non risultino giustificate dai fatti, almeno in parte. Ma sarà la Ferrari a doverlo dimostrare.