Jacopo Rubino - Photo4Dal Gran Premio d'Australia 1985, al Gran Premio d'Australia 2019. È cambiato quasi tutto, in 34 anni, ma per la prima volta sulla griglia della Formula 1 torna davvero una vettura marchiata Alfa Romeo. Dopo sponsorizzazione dello scorso Mondiale, il rapporto con la Sauber si è evoluto fino al cambio di nome: la squadra è sempre quella svizzera, per proprietà, sede e personale, ma il legame con il gruppo FCA e Ferrari si è stretto ancora di più. Dove può arrivare quindi l'Alfa Romeo Racing in questa stagione?
"Siamo pronti a cominciare bene", mette in chiaro il team principal Frederic Vasseur. Il 2018 si era chiuso del resto in forte crescita, con la Sauber (aiutata dall'astro nascente Charles Leclerc) capace di togliersi via gli scomodi panni di Cenerentola e per chiudere ottava in classifica generale, andando a punti in 14 Gran Premi. La nuova C38, sigla che mantiene la tradizione elvetica, è affidata al veterano Kimi Raikkonen e al nostro Antonio Giovinazzi: nata dalle idee del capo progettista Luca Furbatto e del dt Simone Resta, la vettura è stata fra le sorprese nella prima settimana di test a Barcellona, mentre ha inciso meno nella seconda.
"Il gruppo centrale è molto ravvicinato e non possiamo fare previsioni al momento", è il parere di Raikkonen. Che in Sauber, nel 2001, fece il suo esordio nel Circus: fu l'anno migliore nella storia della scuderia, quarta fra i Costruttori, escludendo la parentesi BMW. "C'è sempre un po' di incertezza in avvicinamento alla prima gara, si può persino parlare di mistero. Tutto è possibile", sostiene Iceman. "Abbiamo tanto lavoro davanti, ma a Melbourne confido in un bell'inizio".
Ad affiancarlo ecco Giovinazzi, finalmente promosso a titolare: non sarà un debutto assoluto, visto che nel 2017 disputò le prime due gare (proprio in Australia e in Cina) sostituendo l'infortunato Pascal Wehrlein, ma questa volta sarà tutto diverso. E l'Italia ritrova un rappresentante a tempo pieno, che mancava dal 2011 con Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi. "Mi sto godendo ogni singolo istante di questa mia prima stagione completa in F1", sottoliena infatti il 25enne pugliese. "Mi sono preparato nel miglior modo possibile, ora sono pronto per correre. Non vedo l'ora che il semaforo diventi verde". Anche da parte sua, niente pronostici: "Le prove sono state abbastanza positive, però è dura dire dove saremo". Ormai lo sapremo presto, ma comunque vada Vasseur sottolinea come l'intenzione sia quella di "spingere per risalire la graduatoria nei prossimi mesi".