Jacopo RubinoLa trasformazione del team Racing Point in Aston Martin per la prossima stagione di Formula 1 resta confermata: lo ha voluto ribadire Lawrence Stroll, pronto al ruolo di presidente esecutivo della casa britannica a partire dal 20 aprile. Il consorzio del magnate canadese a gennaio aveva
rilevato il 16,7 per cento del pacchetto azionario, per un'operazione valutata sui 200 milioni di euro, ma l'emergenza Coronavirus ha reso necessario un ulteriore sforzo economico per garantire tranquillità ai conti del marchio, già pericolanti in tempi precedenti.
"Abbiamo davanti un percorso preciso, che comprende l'ingresso di Aston Martin come scuderia ufficiale di F1 nella prossima stagione, e sono impaziente di lavorare alla realizzazione di questo programma", è stato il commento di Stroll per quanto riguarda l'impegno nel Circus. Non ci sono perciò ripensamenti sul cambio di identità della "sua" Racing Point, acquisita nell'estate 2018 quando si chiamava Force India.
Nel frattempo, era tuttavia indispensabile consolidare le fondamenta. Dal 24 marzo e fino al 20 aprile, rispettando le ordinanze del Regno Unito è stata infatti fermata la produzione nell'impianto di Gaydon e in quello, nuovissimo, di St Athan in Galles dedicato al SUV DBX: un modello considerato strategico per le sorti dell'azienda e già accolto con interesse dal mercato, come suggeriscono i circa 2000 ordini ricevuti.
In questo quadro, il consiglio degli azionisti ha varato un aumento di capitale di 536 milioni di sterline (circa 600 milioni di euro), a cui si sommano altri 150 milioni (in euro, 170) tra prestiti e finanziamenti. Una parte significativa di questi contributi arriva proprio da Yew Tree, il fondo guidato da Stroll senior. Come illustrato in una nota ufficiale, Aston Martin rischiava di ritrovarsi senza coperture sufficienti per i prossimi 12 mesi di esercizio, citando il COVID-19 come causa di "incertezza inquantificabile".
"Io e i miei co-investitori continuiamo a credere con passione nel futuro di Aston Martin, come dimostrato dai nostri investimenti che portano sicurezza finanziaria della compagnia in un momento molto impegnativo. Questo ci dà la stabilità necessaria a lungo termine", ha garantito Stroll.
Nella foto il DBX, il primo SUV targato Aston Martin