24 Gen [9:57]
Arrivabene chiede una rivoluzione
Ma per molti la F.1 è ancora off-limits
Marco Cortesi
Serve una 'rivoluzione' secondo Maurizio Arrivabene per salvare la F.1. In una conferenza stampa, il nuovo boss della Ferrari ha spiegato come secondo lui sia alto il rischio di rendere marginale lo sport: "Condivido con Niki l’esigenza di spettacolarizzare la Formula 1: penso che il rischio da lui evocato di perdere tifosi sia, purtroppo, già una realtà. Anch’io nel 2017 vorrei vedere monoposto che conquistino gli appassionati, più vicine alla gente, esteticamente più belle, magari con un sound in grado di far venire i capelli dritti ad un gruppo di heavy metal. Però, per tutto questo è necessaria una vera rivoluzione e non una semplice evoluzione, servono cambiamenti significativi e radicali. Mi riferisco a più potenza, più velocità, non necessariamente utilizzando serbatoi più grandi, ma certamente operando una riduzione di costi su quelle componenti che, per il pubblico, sono di scarso interesse”.
Inoltre, per Arrivabene bisognerebbe aprire la Formula 1 al pubblico, tasto dolente dell'impostazione esclusiva adottata finora. Magari "tenendo la conferenza stampa FIA e la presentazione di piloti e squadra al giovedì prima dei GP in ambienti pubblici e non nei circuiti". E per lui a dover essere interpellato è il popolo della rete e della TV. Un dialogo reso difficilissimo dalle reticenze di Bernie Ecclestone per cui, come da lui stesso dichiarato "La F.1 non ha bisogno di fan giovani".
Rivoluzione non solo tecnica quindi, ma anche di filosofia, basti considerare che la Formula 1 non è tuttora presente sui social network e non ha un canale su YouTube. Solo il 27 novembre 2014 è arrivato, tramite il canale della FIA, il primo video ufficiale e autorizzato con vetture di F.1. Insomma, la massima serie è ancora off-limits, dentro e fuori dalle piste, per molti tifosi prima snobbati e ora invocati a gran voce.
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