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18 Mag [13:16]

Bruno Michel fa il punto prima di Monte Carlo

Alla vigilia del terzo appuntamento stagionale della GP2, che si terrà sabato pomeriggio a Monte Carlo, l’organizzatore della categoria Bruno Michel ha voluto fare il punto della situazione. I problemi tecnici emersi a Imola sono diminuiti notevolmente nella successiva prova di Barcellona, la competitività della GP2 è fuori discussione e anche i piccoli inconvenienti che avevano colpito la parte stampa pare siano stati cancellati.

- Un primo bilancio dopo le quattro gare disputate tra Imola e Barcellona?

“Abbiamo potuto vedere delle corse molto divertenti, combattute, con bei sorpassi e soprattutto quattro diversi vincitori. E’ l’inizio che volevamo. Quando è stata l’ultima volta che, nel weekend di un GP di F.1, si è visto qualcuno prendere il comando in una serie di così alto livello con un sorpasso a ruote bloccate come ha fatto Carroll a Imola?”

- Tra Imola e Barcellona sono state apportate alcune modifiche al regolamento sportivo, come la riduzione dei pit-stop da due a uno. Questo ha portato gli effetti desiderati?

“Quando ci è venuta l’idea di creare la Formula GP2, volevamo che fosse una categoria ideale per preparare i piloti, gli ingegneri e i meccanici alla F.1. Con questo in mente è ovvio che anche i pit-stop andavano inclusi nel pacchetto. Nella maggior parte dei casi, i GP di F.1 sono spezzettati in tre parti per via dei due rifornimenti. Ecco perché avevamo optato per la soluzione dei due pit-stop. A Imola, però, abbiamo capito che con due soste si creava troppa confusione e la gara diveniva difficilmente leggibile per gli spettatori. Così si è deciso di passare a una fermata con l’obbligo di cambiare almeno due gomme. E la gara lunga di Barcellona è stata certamente più comprensibile rispetto a quella di Imola e più emozionante”.

- Anche la regola che assegna un punto a chi segna il giro più veloce in gara è stata cambiata. Perché?

“E’ stata modificata per evitare situazioni nelle quali una squadra poteva mandare in pista il proprio pilota esclusivamente con l’obiettivo del giro più veloce e poi ritirarsi dalla gara”.

- Parte fondamentale perché una categoria abbia successo è l’affidabilità delle vetture. Che bilancio può trarre dopo le prime quattro gare?

“E’ chiaro che a Imola non c’era lo standard di affidabilità che volevamo. Bisogna però dire che tutto è nuovo e che il livello delle performance richieste è elevatissimo. Dopo Imola e Barcellona sono stati fatti dei passi avanti importanti e come Bernard Dudot ha affermato la macchina sarà a posto quando andremo al Nurburgring per la gara di fine maggio. Abbiamo svolto un test prima di Barcellona e ne faremo un altro prima del Nurburgring. Lavoriamo ogni minuto del giorno per assicurare a questa serie il meglio che deve avere e penso che già a Barcellona si sono visti i primi risultati”.

- Soddisfatto della copertura mediatica ricevuta dalla GP2?

“Nessun altra categoria, al di fuori della F.1, ha ricevuto miglior seguito della GP2. Con Eurosport eravamo presenti in oltre cinquanta paesi. Poi televisioni terrestri come Telecinco per la Spagna, ITV per la Gran Bretagna, RTL per la Germania e la RAI per l’Italia hanno scelto di promuovere la GP2. Per non parlare della carta stampata che ha capito al volo l’importanza della nostra categoria”.
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