6 Giu 2014 [15:23]
Ci mancavano i test sul 'tappeto volante'...
Massimo Costa
Ridurre i costi? Sì, certo. È un pensiero che accompagna tutti i giorni i team principal della F.1... Scusate l'ironia, ma dopo aver letto nei giorni scorsi le preoccupazioni di mister Christian Horner su come tagliare le spese, su come salvare le piccole squadre, ecco che si apprende la seguente notizia; la Red Bull, attraverso la propria emanazione Toro Rosso, nei primi giorni del mese di marzo (quando la disperazione per i problemi alla power unit Renault era ai massimi livelli), ha "ordinato" a Franz Tost e compagnia di portare una STR9 nella sede della AVL, azienda austriaca con sede a Graz.
La AVL è la “più grande azienda indipendente, a livello mondiale, nello sviluppo, simulazione e prova di qualsiasi tipo di powertrain”. Così si definiscono. Dunque, su un tappeto volante, in realtà rotante, posto all'interno di una galleria del vento, la Toro Rosso senza ali (per non incorrere nelle sanzioni FIA?) ha simulato tutto il simulabile per sei giorni. Auto Bild, che ha rivelato la notizia (Mercedes, Ferrari e Sauber hanno ricevuto una lettera anonima informativa al riguardo), ha anche affermato che Antonio Felix Da Costa, chiamato per rimanere seduto in macchina, aveva annunciato via twitter il suo impegno a Graz. Salvo poi cancellare il messaggio.
Un test su un tappeto rotante può essere considerato come un test vero e proprio in pista? Può essere passibile di punizioni da parte della FIA? Si è appreso che i tre team sopra citati, informati della cosa, non hanno dato seguito alla vicenda evidentemente non ritenendola importante. Oppure, hanno semplicemente messo la lettera in un cassetto, pronti ad usarla contro la Red Bull e la Renault nel caso un giorno uno dei due costruttori osi alzare la voce contro di essi... Per ora, il "test" Toro Rosso ha dato fiato alle trombe dei soliti complottisti. Vedremo se ci sarà qualche reazione da parte della Federazione.
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