Jacopo RubinoLa scorsa settimana si sono svolti i test ufficiali al Nurburgring, ma che ne sarà del DTM dopo l'edizione 2020 e il ritiro annunciato da Audi? Il boss Gerhard Berger vuole evitare lo scenario più drastico: uno stop del campionato, seppur provvisorio. "Le pause non funzionano mai bene. Stiamo valutando tutte le opportunità, ma al momento non abbiamo ancora una risposta", ha affermato l'austriaco ex pilota di F1.
È quasi una replica alle parole di Klaus Frohlich, capo ricerca e sviluppo BMW, che qualche settimana fa al quotidiano "Suddeutsche Zeitung" aveva dichiarato: "Forse dobbiamo pensare fuori dagli schemi. Ci sarà certamente una pausa per riflettere, ma il DTM si è già fermato per poi tornare". Pur con tutta la buona volontà, è ovvio che la sola casa di Monaco non basti a reggere l'intera categoria.
Il riferimento di Frohlich è a quanto accaduto nel 1996: la serie, raggiunto il massimo dello splendore (e dei costi) con la trasformazione in "Mondiale" ITC, registrò gli abbandoni di Opel e Alfa Romeo e venne cancellata. Si ricominciò nel 2000 con Mercedes, la stessa Opel e Audi, quest'ultima inizialmente in forma semi-ufficiale attraverso il team Abt. Come si legge su Speedweek, Berger è però scettico sul replicare quell'esperienza: "Se in un'azienda chiudi tutto e interrompi le linee produttive, ci vuole un grande sforzo per ricominciare da capo. Fermarsi per un anno non sarebbe una buona soluzione".
C'è invece una minima apertura all'adozione del regolamento GT3, che consentirebbe di accogliere una grande varietà di modelli a costi molto inferiori alle attuali Class 1. "Non direi che è impossibile, ma che non è possibile al momento dire come risolveremo i problemi per il futuro. Prima ci sono altri aspetti da sistemare", ha commentato Berger, ammettendo che niente, ad oggi, può essere escluso. L'ipotesi GT3 è
già stata spinta da Hans-Joachim Stuck, campione 1990 e fino a pochi mesi fa presidente DMSB, persino prima che Audi comunicasse la sua decisione di lasciare.