Jacopo Rubino - XPB ImagesUn'attesa infinita, due giri dietro la safety-car, bandiera rossa. Abbastanza per considerare "valido" il Gran Premio del Belgio 2021, a norma di regolamento, pur assegnando mezzi punteggi. Il sospetto è venuto a tanti: la gara-non-gara è stata un espediente voluto da Formula 1 e FIA per salvare gli accordi commerciali?
Anche Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, le due personalità più autorevoli al via, lo hanno sostenuto apertamente. "Immagino che i soldi delle TV siano la differenza", ha affermato il tedesco via radio mentre aspettava, fermo nell'abitacolo. E senza timore di essere ascoltato pubblicamente. "Tutta una questione di denaro", ha invece sostenuto l'inglese nelle interviste finali, parlando della scelta di dare comunque punti. "Tutti hanno avuto i propri soldi, e credo che anche i tifosi dovrebbero riavere indietro i loro. Non hanno visto ciò per cui sono venuti e hanno pagato".
Stefano Domenicali, CEO del campionato, ha però voluto respingere questa tesi. "Stiamo parlando di corse, ci sono delle responsabilità, delle procedure. È sbagliato fare collegamenti con le implicazioni commerciali", ha insistito il manager imolese. Anche perché, come ha messo in chiaro, Liberty Media ha ricevuto in ogni caso la tassa di iscrizione al calendario da parte del circuito di Spa. Le conseguenze economiche saranno semmai un problema degli organizzatori belgi, ma la proprietà del Circus si è detta pronta a venire in aiuto per rimborsi o iniziative compensatorie.
Domenicali, inoltre, ha difeso l'approccio del direttore di gara Michael Masi, che ha preso tempo (con numerosi rinvii) nell'attesa che il meteo concedesse una tregua. Ma poi, dopo un ritardo di tre ore, ha dovuto alzare bandiera bianca. Anzi, rossa: statisticamente il GP di ieri è stato il più breve della storia, anche più di quello d'Australia del 1991, ma questa volta non è davvero successo nulla. L'intera distanza, per quanto minima, è stata coperta in regime di neutralizzazione. Nessuna competizione.
"È un peccato per la gente, ma le decisioni prese dalla direzione gara sono state assolutamente corrette. C'era il desiderio e la volontà di correre, e c'era una finestra di possibile miglioramento delle condizioni atmosferiche. I commissari hanno fatto il massimo", ha affermato il boss della F1. "Non è un problema di giri effettuati, ma di condizioni avverse. Sono il primo a essere dispiaciuto, ma ci sono condizioni in cui non si può procedere".