28 Mar [11:50]
IL FATTO
Le scintille della qualifica di Sakhir,
evidenziano l'inutilità di una gara sprint
Massimo Costa - XPB Images
Eccitante, intensa, divertente, incerta. La qualifica del primo Gran Premio 2021, in Bahrain, è stata tutto questo. Come spesso si è verificato nel corso degli anni, i 60 minuti che decidono lo schieramento di partenza sono risultati appassionanti come raramente accade in altre discipline. Il format che comprende tre sessioni, l'incertezza che queste comportano e durante le quali un big può sempre inciampare, rendono la qualifica F1 veramente coinvolgente.
Eppure, in preda a una sorta di ingiustificato panico, di insensata voglia di cambiare, nel paddock del Mondiale F1 si svolgono riunioni per dar corpo a una garetta sprint da disputarsi il sabato al posto della qualifica tradizionale, corsetta il cui ordine di arrivo fornirebbe le posizioni delle griglia di partenza del Gran Premio vero. Ne abbiamo già parlato qualche settimana fa, permettendoci di chiedere al nuovo presidente di Liberty Media, Stefano Domenicali, di fermare questa sciocchezza per ora soltanto sulla carta. I fatti dimostrano che non vi è affatto bisogno di snaturare quella che è l'essenza della F1, la qualifica, la ricerca della pole, del giro secco fatto in apnea che esalta la guida dei piloti.