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9 Lug 2003 [15:43]

INTERVISTA A FABRIZIO GOLLIN
«Nella lotta per il titolo ci sono anch'io»

Fabrizio Gollin non demorde. Sesto nel campionato Fia GT con 23 punti (i leader Biagi-Bobbi sono a quota 50), il pilota veneto che corre con la Ferrari 550 della Scuderia Italia in coppia con Luca Cappellari si sente più che mai in corsa per la conquista del campionato. La marcia impressonante dei suoi compagni di squadra Biagi-Bobbi, cinque vittorie in cinque gare, non gli fa alzare le mani in segno di resa:
"Certo che no, finché la matematica non mi dice che sono tagliato fuori da ogni discorso per la vittoria finale io non mi arrendo proprio. E non dimentichiamo che un successo l'abbiamo ottenuto anche noi a Pergusa, poi è arrivata quella maledetta squalifica che ci ha privato di dieci importantissimi punti. Squalifica che non aveva nulla a che vedere con noi piloti", racconta Gollin a italiaracing.net.

- Quindi al ruolino di marcia stagionale manca qualcosa?

"Quella vittoria. Era andato tutto bene a Pergusa, nessun errore di guida da parte mia o di Luca fin dalle prove, nessun guasto. Comunque sta andando tutto benissimo. Sono arrivati due secondi posti a Barcellona e Magny-Cours e anche nell'ultima gara a Donington potevamo salire sul podio, e anche battagliare per il primo posto, se non si fosse tranciato un cavo della bobina che alimenta una bancata del motore. A inizio stagione pensavo che i nostri concorrenti, rappresentati da Lister e Saleen, fossero più competitivi ed affidabili. Invece quelle vetture sono rapidissime, infatti le nostre Ferrari non sono le più veloci in pista, ma peccano in continuità e hanno sempre qualche piccolo guaio. Anche le Chrysler Viper hanno tanti inconvenienti tecnici. Quelli che non hanno le nostre Ferrari, a parte Donington...

- Con Biagi e Bobbi al comando della classifica generale immaginiamo che vi siano ordini di scuderia...

"E invece no, adesso non è più così. Fino a Magny-Cours c'era un certo ordine da rispettare, ma ora possiamo giocarci in pista il risultato finale ad ogni gara. Per questo dico che non mi arrendo assolutamente. E se anche i miei compagni incapperranno in qualche disavventura tecnica, come capitato a me e Luca, allora il campionato sarà apertissimo. Punto molto sulla gara di Spa che è una 24 Ore. Oltre a me e Luca sulla nostra macchina correranno anche la Bryner e Calderari. Un equipaggio di esperienza, regolare, quello che ci vuole in questo tipo di gare. Puntiamo alla vittoria e non dimentico certo che a Spa il punteggio è doppio".

- Per una 24 Ore occorre una particolare preparazione fisica.

Esattamente. Noi piloti della Scuderia Italia, a parte Livio, abbiamo deciso di essere seguiti in tutte le corse del campionato Fia GT, che comprende appunto anche la 24 Ore di Spa, dall'equipe medica di Formula Medicine. Siamo gli unici nella categoria a godere dell'apporto fondamentale di questa struttura e i risultati si vedono. Quelle del GT sono gare lunghe, faticose e spesso calde, nel senso che il clima all'interno dell'abitacolo è sahariano. Quindi per mantenere un'ottima forma fisica e soprattutto la concentrazione sempre elevata è necessaria una preparazione particolare che Formula Medicine riesce a metterci a disposizione".

Intervista raccolta il 9 luglio 2003
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