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18 Mar [15:31]

Il pagellone di Italiaracing
Ferrari confusa, Giovinazzi leone

A cura di Massimo Costa

Valtteri Bottas - 10
"To whom it may concern, fuck you". Traduzione: "Per coloro che sono interessati, vaffanculo". Questa frase l'ha detta via radio il vincitore del GP di Australia subito dopo aver tagliato il traguardo da vincitore. La dedica, a chi lo ha criticato ingiustamente nel 2018 quando si era messo al servizio del team Mercedes con professionalità. Se lo fa Charles Leclerc, rinunciando al sorpasso a Seb su invito del muretto box, è uomo squadra, lo faceva Bottas, era un maggiordomo. Ipocrisia tutta italiana. Bottas ha sempre saputo guidare benissimo, nel 2018 era anche crollato psicologicamente, a Melbourne ha mostrato nuovamente a tutti quel che sa fare. E non va dimenticato che in squadra si confronta con il più grande campione che la F1 propone.

Lewis Hamilton - 9
Una pole fantastica, come soltanto lui sa ottenere. Bottas lo ha costretto ad alzare l'asticella sabato, e lui ci ha dato dentro come un matto in qualifica riuscendo a spuntarla per un soffio. In gara, non è partito al meglio e si è dovuto accodare al compagno di squadra. In ottica mondiale, la Mercedes lo ha sacrificato marcando stretto Vettel, anticipando così il pit-stop. Un errore, ma neanche Wolff e compagnia potevano immaginare una debacle del genere delle vetture Ferrari. Hamilton ha comunque preso 18 punti pesanti ed ha regolato con tranquillità Verstappen. Che doveva fare di più?

Mercedes, ma chi l'acchiappa?



Sebastian Vettel - 7
Non ne aveva proprio e stupisce che in tre giorni, tra chi lavora da Maranello con il simulatore (Wehrlein) e il gruppo di ingegneri presenti a Melbourne, non si sia trovato il giusto set-up per il tracciato australiano. Pare assurdo, neanche Mattia Binotto riesce a farsene una ragione. Il tedesco ha quindi cercato di portare a casa il massimo che poteva e ci è riuscito.

Charles Leclerc - 6,5
Una partenza arrembante, il rischio di speronare Vettel, un errore durante la corsa, il recupero su Vettel che era in difficoltà, e infine il ruolo da maggiordomo ben interpretato. E in qualifica, Seb lo ha subito ridimensionato mettendo a tacere chi già vedeva un Leclerc in pole, battuto anche da Verstappen. Weekend tutto sommato positivo, ma un po' disordinato.

Ferrari stordita e confusa

Max Verstappen - 8
In pratica la Red Bull ha viaggiato come lo scorso anno quando aveva il motore Renault. L'olandese si è preso 8 decimi dal poleman in qualifica, in gara non è mai stato in grado di avvicinare le Mercedes ed ha avuto ragione di Vettel soltanto per il problema che ha colpito la Ferrari. Quindi, nessun passo concreto in avanti come team. Ma soddisfazione per la Honda che ha festeggiato il primo podio da quanto è rientrata in F1 mostrando una buona crescita, seppur ancora serve il cannocchiale per ritrovarsi a fianco della Mercedes. 

Pierre Gasly - 4
D'accordo, in qualifica ha pagato la presunzione del team che non lo ha mandato dentro nel Q1 con le soft, ma possibile che non sia stato capace di graffiare Kvyat e la Toro Rosso per tutto il Gran Premio? "Mi serve potenza", diceva il francese. Magari anche riuscire a fare una bella staccata...

Red Bull insipida, dolcetto per la Honda con tanti saluti alla McLaren e al toyotista Alonso



Kevin Magnussen - 8
Un garone quello del danese, che ha saputo portare una bella Haas al sesto posto, primo dei non top team. Che è poi l'obiettivo principe del team americano. Ha saputo resistere ad Hulkenberg, ha superato senza perdere troppo tempo il tappo Giovinazzi (ecco, magari Gasly impari da lui su come superare). E via andare.

Romain Grosjean - 8
Sfortunato dopo una stupenda qualifica (sesto) e una corsa che lo avrebbe visto sicuramente a punti, in scia o davanti al compagno di squadra Magnussen. Il problema al pit-stop, la ruota che che se ne va per conto suo come nel 2018 proprio a Melbourne. Il prossimo anno andrà meglio dai.

Haas aggressiva, ma almeno per Melbourne si trovi qualcuno che sappia montare le gomme

Nico Hulkenberg - 7
Lui è come il sale, indispensabile per rendere saporita la pietanza. Anche se poi i tedeschi e i francesi il sale non ce lo mettono proprio nella pasta pure scotta, ma questo è un altro discorso. Il buon Nico ha fatto il suo dovere, come sempre. Gara concreta, ma è innegabile che da questa prima uscita ci si aspettava qualcosa di più dalla Renault.

Daniel Ricciardo - 2
Possibile che non sapesse che in quel punto, sull'erba di casa sua, in pieno rettifilo, c'è un dosso? E che lo fanno a fare il giro di pista a piedi? Per scambiarsi due chiacchiere tra di loro?

Renault, nessun progresso dal 2018

Kimi Raikkonen - 9
Ma l'avete visto? Si è preso la Q3 come niente fosse, in gara ha corso come un ragazzino firmando un ottavo posto in scioltezza. La classe non è acqua (quella della piscina del film Cocoon?) e non conosce età

Antonio Giovinazzi - 7
Qualifica così così se lo confrontiamo con il compagno di squadra, ma leone in gara. Pur con l'ala danneggiata si è difeso benissimo per permettere a Raikkonen di prendere il largo. Un sacrificio chiestogli dalla squadra, il piccolo errore commesso dopo la strenua battaglia sostenuta, è irrilevante. In Bahrain però, ci aspettiamo qualcosa di più in qualifica.

Alfa Romeo grintosa e vogliosa



Lance Stroll - 7
Prova di maturità e intelligenza. Bravo davvero dopo una qualifica insufficiente.

Sergio Perez - 6
Ha sbagliato la partenza, la strategia non l'ha aiutato ritrovandosi in mezzo al traffico e fuori dai punti dopo una gran qualifica, che gli permette di guadagnarsi la sufficienza.

Racing Point (nome da carrozzeria di paese) può puntare al quarto posto tra i costruttori

Daniil Kvyat - 8
Tornare in F1 dopo 18 mesi col team che ti ha preso a sberle ed umiliato a ripetizione, e finire in zona punti dopo essersi tenuto dietro la Red Bull di Gasly. Una telenovela fantastica.

Alexander Albon - 6
Ma sì dai, mica vogliamo dargli 5 alla sua prima gara in F1 che ha pure concluso senza errori dopo anche una discreta qualifica.

Toro Rosso tutta da scoprire

Lando Norris - 7
Nove + cinque fa quattordici, dunque sette il voto finale. Il nove è per la qualifica straordinaria che lo ha visto proiettarsi al debutto assoluto in F1 nel Q3 con una McLaren che fino al terzo turno di prove libere pareva la parente stretta della Caterham anzi, scusate, della Williams. Poi, quel guizzo fantascientifico. In gara, però, l'inesperienza si è fatta sentire. Ha impiegato mezzo secolo per superare Giovinazzi in difficoltà, poi ha commesso qualche altro errore. Però, va detto, lo stesso Norris si è dato un bel quattro. Noi siamo buoni e gli diamo cinque per la gara.

Carlos Sainz - non pervenuto
Non pervenuto in qualifica in quanto si è trovato in traiettoria Kubica dopo una uscita, e quindi fuori dal Q2. Rimane la curiosità: avrebbe potuto raggiungere la Q3 come Norris? Poi, in gara, subito fregato dal motore Renault.

McLaren ancora senza identità



George Russell - 6
Ha fatto quel che doveva con una monoposto e un team in crisi

Robert Kubica - 4
Purtroppo è parso in difficoltà sia in qualifica, con l'uscita di pista, sia in gara, subito un contatto con Gasly. Speriamo vada meglio in Bahrain.

La Caterham è tornata in F1, ampi margini di crescita. Caterham? Ah no, è la Williams
RS Racing