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13 Lug [23:43]

Il ruggito del leone Hamilton
La Mercedes scalpita, ma è lontana

Massimo Costa - XPB Images

E’ un mondiale complicato, non c’è che dire. Risultati che cambiano da un Gran Premio all’altro, una Aston Martin che pareva l’unica a poter insidiare la Red Bull e invece ora sta scivolando sempre più giù dal podio, la McLaren che navigava nelle ultime posizioni è andata a fare il solletico agli imbattibili di Milton Keynes, la Ferrari che va forte in qualifica, e tendenzialmente sparisce in gara a parte l’Austria.

Poi, c’è la Mercedes. Partita male, malissimo, dopo un 2022 imbarazzante, il capo Toto Wolff ha deciso di mandare in pista una versione B della W14 richiamando in servizio il progettista James Allison. Uno sforzo enorme, impegnativo e qualche passo in avanti è stato fatto, ma la Red Bull rimane lontana. La nuova W14 era sparita a Spielberg, circuito particolare, e a Silverstone sembrava che le cose non fossero cambiate di molto dopo una qualifica piuttosto deludente, con George Russell sesto e Lewis Hamilton settimo. Volti scuri sabato, perché il circuito inglese era molto atteso da tutti i team essendo il primo banco di prova reale per valutare l’effettivo valore degli sviluppi trasferiti sulle monoposto.

Montreal e Spielberg non erano circuiti particolarmente indicativi, Silverstone sì essendo un tracciato che chiede molto alle vetture con le sue curve repentine e velocissime, le staccate violente, la famosa Stowe. La Mercedes in gara si è decisamente trasformata, risalendo con forza le posizioni. Russell ha fatto un gran sorpasso su Charles Leclerc dopo una manovra non proprio corretta del monegasco che ha innervosito non posto George, Hamilton ha restituito a Fernando Alonso lo “sgarbo” di Montreal, poi si è trovato al posto giusto nel momento giusto per entrare in corsia box per il cambio gomme in regime di safety-car.

Russell si era fermato poco prima gestendo perfettamente le gomme soft, unico tra i primi in classifica ad essere partito con questa mescola. Si pensava che si sarebbe dovuto fermare dopo pochi chilometri e invece la W14 è stata estremamente gentile con le Pirelli a banda rossa. In quel frangente, Hamilton era terzo grazie anche il pit-stop di Sainz e quando Kevin Magnussen ha parcheggiato all’estremo dell’asfalto la sua Haas col motore Ferrari fumante (diciamo che il danese poteva far meglio trovando poco prima una via di fuga asfaltata), si è presentata l’occasione giusta per cambiare le gomme, da medie a soft.

Tale scelta ha permesso a Hamilton di tornare in pista dietro a Norris e davanti a Piastri. Il giovane connazionale di Lewis era preoccupato del fatto che la Mercedes alle sue spalle presentasse le gomme soft, chiaro avvertimento di un assalto alla sua seconda posizione. Norris aveva le hard, peggio di così non si poteva. Davanti a un pubblico britannico come sempre competente e appassionato di motorsport, che tifa forte per i suoi piloti e non per le squadre, rimasto letteralmente estasiato nel vedere nei primi cinque della classifica tre piloti della Union Jack (appunto Norris, Hamilton e Russell), alla ripartenza si è scatenato un duello che ha infiammato Silverstone.

Il giovane Lando contro il maestro Lewis. Pareva scontato che il sette volte iridato riuscisse a superare il ragazzino, quanto meno per via delle differenti mescole di gomme, e invece no. Russell di par suo, con pneumatici medi, contava di passare facilmente Piastri per il quarto posto, anche lui sulle hard, e non credeva a quel che vedeva. Ovvero, le McLaren velocissime con le hard e capaci di resistere alle due Mercedes. Hamilton ci ha provato in tutte le maniere a superare Norris, ma si è dovuto arrendere e allora ha gestito il terzo posto.

Diciamo però, che in un paio di occasioni ha alzato il piede, nel senso che non ha voluto rischiare un contatto che avrebbe imbarazzato tutti quanti. Due inglesi sul podio a Silverstone in un GP di F1 non si vedevano da un bel pezzo e portare a casa punti pesanti per la Mercedes era il meglio che si potesse pensare per allungare nella classifica costruttori sulla Aston Martin. Se prima di Silverstone, occupando il secondo posto, il vantaggio era di appena tre punti, dopo il GP è diventato di 22 lunghezze.

Wolff è apparso estremamente soddisfatto. “Rispetto alla qualifica, abbiamo ottenuto un ottimo risultato conquistando punti rispetto ai nostri principali avversari per la seconda posizione. E’ stato positivo vedere i progressi della nostra monoposto e ora la concentrazione deve rimanere alta per andare a chiudere il gap che ci separa dalla Red Bull. La prestazione della McLaren è stata notevole ed è stato bello vedere come con i giusti accorgimenti abbiano dimostrato di poter avvicinare la Red Bull. Una motivazione in più per noi per continuare su questa strada”.
RS Racing