formula 1

Pilota per pilota, la stagione '24
Guan Yu Zhou - Storico

Di Guan Yu Zhou saranno ricordate due immagini: il drammatico incidente di Silverstone del 2022, per fortuna senza conseguenz...

Leggi »
Rally

Dakar – Finale
Al Rajhi profeta in patria

Michele Montesano Al termine dei 7.706 chilometri, di cui 5.146 cronometrati, Yazeed Al Rajhi ha scritto un importante capit...

Leggi »
World Endurance

Proton: sulla Porsche 963 LMDh
Pino e Varrone al fianco di Jani

Michele Montesano L’elenco iscritti della prossima stagione del FIA WEC sta prendendo sempre più forma. Questa volta a svela...

Leggi »
World Endurance

Peugeot ha svelato i suoi equipaggi
La novità è Jakobsen promosso titolare

Michele Montesano In vista della prossima stagione del FIA WEC, che prenderà il via a fine febbraio con la 1812 km del Qatar,...

Leggi »
Rally

Dakar – 11ª tappa
Al Rajhi a un passo dalla vittoria

Michele Montesano Yazeed Al Rajhi è sempre più vicino alla meta. A dividere il saudita dalla conquista della sua prima Dakar...

Leggi »
World Endurance

Marcos, l’ex ingegnere di Leclerc,
è il nuovo direttore tecnico di Cadillac

Michele Montesano C’è un gran fermento in Cadillac e non solo per il prossimo ingresso in Formula 1, che ricordiamo avverrà a...

Leggi »
5 Mag [22:25]

In pista a Spa con Bruni e la Porsche
Un quarto posto che poteva essere vittoria

Da Spa - Jacopo Rubino

In una corsa di sei ore, il colpo di scena è sempre dietro l'angolo. Nel bene e nel male. Ne abbiamo avuto conferma oggi a Spa-Francorchamps, dove un episodio è stato decisivo per il verdetto nella classe GTE-Pro del World Endurance Championship: la safety-car entrata in azione a poco più di un'ora dal termine. La neutralizzazione ha cancellato il vantaggio di 15 secondi accumulato dalla Porsche #91, nelle mani di Gianmaria Bruni e Richard Lietz, alla fine costretti ad accontentarsi del quarto posto. Che non rende loro giustizia, alla luce di una prestazione che fin lì era stata quasi perfetta.

L'italiano e l'austriaco, per la prima volta insieme in gara, stavano davvero mettendo alle corde lo squadrone Ford: già al via Gimmi è riuscito ad infilarsi tra le due vetture americane, tenendo la seconda posizione di classe mentre i distacchi sono rimasti minimi. Il confronto era tiratissimo, da sprint più che da competizione di durata. La GT #67 di Tincknell ha poi sbattuto violentemente all'Eau Rouge, uscendo di scena, Lietz ha invece preso il comando ai danni della #66 guidata in quel momento da Stefan Mucke. E Bruni, tornato al volante nella terza ora, è stato capace di aumentare il distacco, decimo dopo decimo.

"Siamo stati in testa per quattro ore, abbiamo dato tutto", rimarca il pilota romano. Senza quella safety-car, poteva essere vittoria: sarebbe stata comunque sudata, perché la strategia per l'ultimo stint prevedeva di utilizzare pneumatici usati. Un compromesso forzato da un regolamento stringente, quanto a disponibilità di set, e che in questo sabato pesa ancor di più per gli uomini di Stoccarda. È così per tutti, ma contano anche le circostanze: sfumato quel prezioso gap, Lietz nell'ultimo turno ha dovuto soffrire non poco. Persa la leadership dalla Ford di Pla, si è arreso anche alla vettura gemella di Michael Christensen (che era stata sotto di 55") e poi alla Ferrari di Davide Rigon. Niente podio per Gimmi alla prima apparizione iridata sulla 911, ma il bilancio, ce lo dice lui stesso, "è positivo".

Pascal Zurlinden, responsabile Porsche per il programma GT, lo sottolinea: "Non abbiamo avuto abbastanza fortuna. Ora andiamo all'attacco per Le Mans". Manca un mese e mezzo e per Bruni sarà l'evento clou del 2018. Spa era solo l'inizio di un capitolo tutto da scrivere.


LP Racing