Jacopo RubinoMartedì 25 e mercoledì 26 maggio, la Mercedes avrebbe dovuto svolgere due giorni di test a Le Castellet per conto della Pirelli, proseguendo come da calendario lo sviluppo dei pneumatici 2022 di Formula 1. Invece, i programmi sono cambiati: sarà la Ferrari a prendere in carico il lavoro sul circuito del Paul Ricard, dedicato alle specifiche da bagnato grazie all'irrigazione artificiale. La squadra campione in carica si è infatti tirata indietro, per restare nei parametri del budget cap introdotto quest'anno.
È stato il team principal Toto Wolff a darne conferma durante la conferenza stampa del giovedì a Montecarlo. "Stiamo cercando di rispettare il budget cap, cosa non banale, e non potevamo affrontare i costi legati ai test gomme. E non saremmo stati in grado di spedire i nostri meccanici per una trasferta così lunga", ha spiegato il manager austriaco.
Da questa stagione Liberty Media ha introdotto un tetto di 147,5 milioni da spendere da parte ogni scuderia, pur con alcune esenzioni. Anche sui test Pirelli ci sono delle "compensazioni", ma per la Mercedes non sufficienti a bilanciare le voci accessorie, come ad esempio quelle sui ricambi. La formazione di Brackley ha già girato con i pneumatici da 18 pollici Imola, usando la vettura 2019, il
20 e 21 aprile con Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Ma in gara il finlandese era stato protagonista del violento crash con George Russell, e i danni riportati dalla sua W12 erano stati considerati un grosso costo da sostenere, da includere nel budget e così capace di influenzare persino il programma di aggiornamento della macchina. Può darsi che la Mercedes, il team con le maggiori risorse in F1, sia pure quello che sta avendo più difficoltà nell'adeguarsi alla disciplina finanziaria. Di certo, questo dietrofront rischia di creare un pericoloso precedente.
Per i collaudi in Francia, comunque, subentra la Ferrari, che avrà un'occasione in più per conoscere le coperture della prossima stagione. "Abbiamo sempre detto che il 2022 è la nostra priorità sul 2021", ha sottolineato il responsabile Mattia Binotto, "e provare le gomme Pirelli, aiutare a svilupparle, riteniamo che per noi sia importante. Per fortuna non abbiamo avuto incidenti a Imola, e oggi abbiamo qualche margine in più rispetto alla Mercedes. Siamo contenti di accettare e di dare il nostro supporto".
Considerando le sessioni già svolte a Jerez (22, 23, 24 febbraio), a Sakhir (30 marzo) e prossimamente anche a Budapest (4 agosto), la Ferrari sarà la scuderia che avrà effettuato il maggior numero di giornate in pista per conto della Pirelli. Ma farne motivo di polemica, a questo punto, non sarebbe corretto.