Mattia TremoladaNel 2023 la Toyota Racing Series tornerà ad accogliere al via del campionato i piloti internazionali, la cui presenza era stata fermata nel 2021 e 2022 (anno in cui la serie non è nemmeno partita) dalla chiusura delle frontiere imposta dal governo neozelandese per evitare il diffondersi del Covid-19 sulle isole dello stato. Per l’occasione Nicolas Caillol (Category Manager della serie) ci ha raccontato come si sta preparando alla ripartenza del campionato.
“Nel 2023 torneremo a presentare il tradizionale format composto da cinque appuntamenti in altrettanti fine settimana consecutivi, che si articoleranno da metà gennaio a metà febbraio in Nuova Zelanda - ha spiegato Caillol - Ora che il paese ha riaperto completamente le frontiere ai turisti di tutto il mondo ci aspettiamo che torni grande affluenza dai piloti internazionali. Ad oggi abbiamo dieci piloti europei e americani che hanno già aderito al campionato. L’interesse attorno alla Toyota Racing Series è tornato, anzi la reputazione della serie è rimasta intatta durante queste due stagioni di pandemia.
Ci saranno novità nel format del campionato?“Partiremo il 14 gennaio da Highlands per poi spostarci a Teretonga il fine settimana successivo. L’ultimo weekend di gennaio saremo di scena a Manfeild, per poi approdare a Hampton Downs il 3-5 febbraio. Questa sarà anche l’occasione del Gran Premio della Nuova Zelanda, che avrà un format rivisto. Per la prima volta sarà infatti introdotto un sistema di qualifica ad eliminazione simile a quello di Formula 1, composto da Q1, Q2 e Q3. Il weekend successivo a Taupo torneremo al tradizionale format composto da due qualifiche, di cui una sabato mattina che stabilirà la griglia di gara 1 e l’altra domenica per gara 3. L’ordine di partenza di gara 2 sarà invece delineato dall’inversione dei primi dieci classificati della prima corsa. Ogni appuntamento avrà due turni di prove libere il giovedì e due il venerdì”.
Negli ultimi anni ha preso piede la Formula Regional Asia, credi sia una minaccia per la TRS o credi ci sia spazio per entrambe le serie?“È vero che un pilota europeo o americano difficilmente tornerà a guidare sui circuiti neozelandesi, mentre potrebbe ritrovare Abu Dhabi sulla propria strada. Ma credo che il pacchetto che proponiamo sia molto competitivo. I piloti hanno la possibilità di fare tanti chilometri con quattro prove libere, due qualifiche e tre gare. L’ambiente è molto bello e oltre alla competizione è piacevole passare un mese in Nuova Zelanda. Credo che entrambi i campionati siano validi e che ci sia mercato e spazio per coesistere”.
L’aver adottato lo stesso telaio Tatuus utilizzato in Europa in Formula Regional by Alpine è stato un vantaggio?“Sì, per un pilota è molto utile per potersi preparare al proprio impegno principale, che può essere ad esempio nella F. Regional by Alpine. Diamo la possibilità di incamerare tanta esperienza facendo tanti chilometri con un’auto formativa. È stata certamente la scelta giusta. Dal 2020, quando abbiamo introdotto la Tatuus FT.60, abbiamo apportato alcuni miglioramenti che hanno funzionato bene nel 2021. Siamo contenti del nostro pacchetto tecnico”.
L’esperienza con la W Series è stata utile per promuovere il campionato?“Quest’anno abbiamo avuto l’occasione di fornire le nostre vetture alla W Series a Barcellona e Singapore. Abbiamo dato loro un’alternativa economica ed ecosostenibile di poter gareggiare con le stesse auto, seppur con motori diversi, dall’altra parte dell’oceano rispetto alla tappa precedente. La collaborazione ha anche portato Chloe Chambers a venire in Nuova Zelanda a settembre per allenarsi con la nostra vettura in vista del proprio impegno in W Series. È stata anche ovviamente una bella opportunità per promuovere la serie e per avvicinare delle pilotasse neozelandesi al campionato. Direi che sia stata una win-win situation, noi li abbiamo aiutati con la logistica, facendogli risparmiare i costi di spedizione aerea, mentre alcune ragazze hanno potuto venire ad allenarsi con le nostre auto”.
Vedremo qualche ragazza al via della Toyota Racing Series nel 2023?“Stiamo discutendo con Chloe, che vorrebbe prendere parte al campionato, ma anche con un’altra ragazza interessata”.
Hai detto che ci sono già dieci piloti internazionali confermati. Vedremo al via anche qualche talento neozelandese?“Al momento sono quattro i piloti neozelandesi che stanno finalizzando la propria partecipazione al campionato. Nel 2021 il fatto che ci fossero solo piloti locali presenti ha concesso per esempio al vincitore Matthew Payne di mettersi in mostra e per lui si sono aperte le porte del Supercars e di alcuni campionati europei, come l’ELMS o il GT World Challenge. Kaleb Ngatoa ha fatto segnare la pole position per il Gran Premio della Nuova Zelanda, battendo piloti come Shane van Gisbergen e Chris van Der Drift. Un’ottima vetrina per lui. Credo che nonostante la serie abbia avuto soli tre appuntamenti nel 2021, abbia comunque rappresentato una bella opportunità per i giovani piloti locali”.
Qualche stella del motorsport neozelandese che ha già partecipato al GP nel 2021 tornerà al via nel 2023?“Sì, avremo due ospiti per il GP. Non posso ancora dire i nomi, ma saranno due dei piloti che hanno corso con noi nel 2021 e che torneranno al via l’anno prossimo”.