Jacopo RubinoFra i 30 protagonisti al via dei test Formula 3 a Spielberg, uno di loro godeva di un'attenzione speciale: Juan Manuel Correa, ovviamente. Il pilota di origini ecuadoriane ha sorpreso tutto il motorsport quando, lo scorso 1° febbraio, è stato annunciato il suo ritorno in gara per la stagione 2021. Nel terribile incidente dell'agosto 2018 in F2 a Spa-Francorchamps, in cui perse la vita Anthoine Hubert, Correa subì lesioni serissime alle gambe, rischiando persino l'amputazione della destra. È stato in coma farmacologico, si è sottoposto a più di 20 interventi chirurgici, ha convissuto con un grosso tutore, ha stretto i denti per la riabilitazione, senza mai rinunciare al suo sogno. "Il supporto ricevuto da tutti è stato incredibile, credo che la gente sia genuinamente felice per me", ha raccontato, e non potrebbe essere altrimenti.
Correa in Austria si è ufficialmente calato nella sua nuova realtà, contro i futuri avversari, e con prestazioni persino oltre le aspettative aspettative. Fra sabato 3 e domenica 4 aprile, ha infatti coperto 158 giri, siglando il 18esimo tempo assoluto. A febbraio, a Le Castellet, aveva già effettuato alcuni test privati con una vecchia vettura GP3, paragonabile per prestazioni all'attuale Dallara F3, si è preparato anche al simulatore, ma al Red Bull Ring il contesto era decisamente diverso: quello del campionato in cui andrà a misurarsi per riprendere il filo della sua carriera.
"Credo di essere stato un po' più competitivo di quanto mi aspettassi, questo è positivo, anche se rimangono degli aspetti su cui lavorare", ha spiegato il portacolori della ART Grand Prix, che sfoggiava un casco in tributo proprio all'amico Hubert. Insomma, è stata una partenza incoraggiante: "Le prime sensazioni sono state davvero positive, ho potuto avvertire subito che la macchina è simile da guidare alla F2, con molto carico aerodinamico. Pensavamo sarebbe servito più tempo ritrovare il ritmo, ma siamo riusciti a fare già alcuni cambiamenti perché le mie indicazioni erano buone".
Correre per un team esperto come la ART, in questo processo di riambientamento, è un vantaggio: "Conoscono la vettura benissimo, sanno come si comporta, quali modifiche fare, così ho potuto concentrarmi su me stesso. Sono anche fortunato nell'avere due buoni compagni (Frederik Vesti e Alexander Smolyar, ndr) come riferimento".
La soddisfazione è palpabile, ma anche la consapevolezza che non sarà facile, bisognerà faticare. "Perdevo almeno tre decimi al giro, non potendo frenare adeguatamente nelle grandi staccate", ha ammesso Juan Manuel. "Dove ho perso terreno era soprattutto per le mie limitazioni". Il via della stagione Formula 3 è in programma nel weekend del 7-9 maggio a Barcellona, preceduta da altri due giorni di test, sempre sul tracciato spagnolo, il 21-22 aprile. Correa guarda già avanti: "Prenderò qualche giorno per il recupero, perché le mie gambe sono molto, molto stanche e devo stare attento a non caricarle troppo. Poi proseguiremo la fisioterapia, cercando di rinforzare la gamba sinistra per le frenate".
"Non credo sarò al 100 per cento per la prima gara, ma è qualcosa con cui devo convivere e da gestire. È solo una sfida in più, e dopo tutto quello che ho superato in quest'anno e mezzo, è piccola in confronto alle altre affrontate", ha sottolineato, giustamente. "È un'enorme soddisfazione essere qui, è il frutto di tanti sforzi, dolore e sacrifici, ma ne è valsa la pena. So che la strada è lunga, ma sono tornato ad essere un pilota".