Michele Montesano - XPB Images
La Formula 1 è fatta di piccoli dettagli. Basta un nulla, una regolazione errata o un aggiornamento sbagliato, per far scivolare una monoposto dalla prima fila a centro gruppo. Ugualmente basta un’evoluzione azzeccata per far diventare competitiva una vettura. Quest’ultimo caso è quello che si è potuto assistere nel recente GP di Gran Bretagna nel box Mercedes. Infatti la superba vittoria di Lewis Hamilton è stata supportata da una W15 decisamente rinata. Ma cosa si cela dietro questo marcato cambio di passo della monoposto anglo-tedesca?
Sul circuito di Silverstone la Mercedes è apparsa rinata soprattutto nei tratti più guidati mostrando un ottimo bilanciamento sia in inserimento che in percorrenza curva. La novità non è principalmente a livello aerodinamico ma si cela sotto la carrozzeria. Infatti già nel Gran Premio di Austria si è notato un rigonfiamento sulla parte superiore del telaio, appena dietro l’attacco del musetto anteriore. Si tratta del coperchio che protegge i cinematismi delle sospensioni anteriori che ora non è più piatto ma bombato.
Facile pensare che al di sotto di questo vanity panel ci siano delle importanti novità. Difficile capire, però, esattamente di cosa si tratti. Secondo indiscrezioni, in Mercedes sono riusciti a mettere a punto un nuovo sistema di leveraggi in grado di gestire le altezze da terra dell’avantreno della monoposto. Tale soluzione è stata studiata per funzionare alla stregua di un terzo elemento, vietato da regolamento, gestendo le oscillazioni longitudinali della vettura.
Ciò si traduce nella possibilità di adottare un assetto più vicino al manto stradale e, di conseguenza, ottimizzare il lavoro del fondo piatto. Infatti, mantenendo costante l’altezza da terra della monoposto, aumenta anche il carico generato dal sotto-vettura che non interferisce con la velocità di punta della monoposto stessa. Se in Austria, vista la conformazione del tracciato, la nuova sospensione non aveva dato i suoi frutti sull’asfalto di Silverstone la W15 è risultata decisamente più competitiva.
La chiave di volta per rendere competitiva una vettura è, ancora una volta, quello di ridurre al minimo l’effetto porpoising, ovvero il saltellamento che si è visto fin dal 2022, anno di introduzione delle monoposto a effetto suolo in Formula 1. Fenomeno che è tornata ad accusare proprio la Ferrari, a seguito del nuovo pacchetto di aggiornamenti introdotto in Spagna. In quel di Maranello, quindi, dovranno cercare di rimediare in fretta per non rischiare di perdere terreno nei confronti dei rivali.