Massimo Costa - XPB ImagesSabato sera era un ragazzo distrutto. Arrabbiato con sé stesso. Lando Norris non si dava pace per l’errore, questione di centimetri, che gli aveva distrutto il suo giro sensazionale in qualifica, ad appena 41 millesimi dal poleman Lewis Hamilton. Alla Piratella, l’inglese della McLaren è andato oltre il limite consentito dai track limits e su di lui si è abbattuta implacabile la scure della direzione gara. Tempo cancellato e da terzo in griglia di partenza, è stato spinto indietro sulla settima casella. Che rabbia.
Norris è sempre molto critico con sé stesso e non ha mancato di esprimere il proprio disappunto sui suoi social media. Curiosamente, se ne è accorto Lewis Hamilton, il quale non ha perso tempo e gli ha risposto con belle parole di conforto. E sì, oggi funziona così, ci si parla via social e anziché alzare (termine oramai non più in uso) il telefono, si battono i tastini per scrivere dei testi anziché i numeri dei conoscenti e scambiarsi direttamente due parole. Funziona così. Norris domenica si è infilato nell’abitacolo della sua brillante McLaren con tutta l’intenzione di vendicare il proprio orgoglio ferito. E ci è riuscito disputando una gara memorabile, priva di errori laddove praticamente il novanta per cento dello schieramento, compresi Lewis Hamilton e Max Verstappen, hanno inciampato con più o meno sfortuna.
Norris è anche partito malino, transitando nono al 2° giro, ma dopo la safety-car intervenuta per recuperare la Williams incidentata di Nicholas Latifi, si è tuffato su Lance Stroll e poi su Carlos Sainz e infine su Pierre Gasly risalendo sesto. Abilissimo con pista bagnata, il giovane inglese che già in molti vedono come l’erede naturale di Hamilton, ancora di più di Russell, l’altro connazionale di talento presente nel Mondiale, ha cominciato a infastidirsi alle spalle del compagno Daniel Ricciardo, che non riusciva ad avere il suo passo.
Non si è fatto remore, Lando, nel comunicare ai box, con educazione, che forse era il caso di chiedere all’australiano di farsi da parte. Detto fatto, su Ricciardo si è abbattuto l’ordine di squadra con la promessa che se poi Norris non avesse fatto meglio, gli avrebbe ridato la posizione. Ricciardo sulla salita che porta alla Rivazza, al giro 17 ha messo la freccia e Norris ha ringraziato. E sì, il suo passo era proprio diverso da quello di Daniel e se ne è andato mentre lui veniva risucchiato dalla Ferrari di Carlos Sainz. Gli errori di Hamilton e di Sergio Perez, hanno proiettato Norris in terza posizione quando è stata fermata la corsa con bandiera rossa.
E qui, gli strateghi McLaren hanno visto giusto convincendo Lando che per la seconda parte della gara sarebbe stato giusto tentare la carta delle gomme soft. Stesso consiglio offerto a Ricciardo. I due piloti di Zak Brown sono quindi ripartiti con le Pirelli a mescola morbida. Norris al riavvio lanciato, è stato un cacciatore formidabile e si è mangiato in un sol boccone un Charles Leclerc poco attento. Un bel sorpasso quello di Norris sul ferrarista e per un attimo è sembrato che potesse dare la caccia pure a Max Verstappen. Ben presto, ha capito che non era il caso e quindi si è concentrato su come non consumare eccessivamente le gomme e controllare Leclerc, che alle sue spalle faceva un po’ l’elastico. Finché, non è arrivato come una furia Hamilton, il suo estimatore. Che se la sera precedente gli ha fatto qualche carezza via social, in gara non ha avuto pietà e al giro 59 gli ha soffiato la seconda posizione.
Poco male, Norris sapeva che non poteva resistere alla Mercedes benché ci abbia provato a fare lo sgambetto all’amico illustre. A quel punto, la terza posizione era certa, Leclerc aveva mollato la presa. L’impresa di Norris acquista ancora maggiore prestigio se si guarda alla prestazione di Ricciardo nel corso del weekend. Anche in qualifica infatti, penalità a parte, Norris aveva ampiamente battuto l’australiano e così è stato in gara. La giustificazione dell’ex pilota Renault non ha offerto motivazioni particolarmente valide se non che le gomme avevano graining e cose così, le solite banalità che raccontano i piloti per giustificarsi.
Ma la realtà è che il passo di Norris, Ricciardo a Imola non l’ha mai raggiunto. Quarto a Sakhir, terzo a Imola, secondo podio in carriera dopo lo stesso piazzamento di Spielberg 2020, l’inglese è anche terzo nella classifica iridata con 27 punti mentre Ricciardo ne conta 14 per il settimo posto di Sakhir e il sesto di Imola. La McLaren sta confermando quanto di buono costruito nel 2020 e a differenza dei suoi tradizionali avversari come Aston Martin, Alpine e Alpha Tauri, ha allungato brutalmente nella classifica team ed ha 41 punti. Soltanto la Ferrari, risorta, sembra tenerle il passo a quota 34, puoi il vuoto. Il team principal Andreas Seidl, solitamente molto parco nelle dichiarazioni, si è lasciato andare esaltando le qualità della squadra, il lavoro svolto durante l’inverno e nella fase pre Imola, la perfetta strategia impostata durante la gara e avverte che a Portimao faranno di tutto per ripetersi su questi livelli.