Massimo CostaQuattro anni di F1 e ancora tanti, troppi errori. D'accordo, in gara Charles Leclerc si comporta (quasi) sempre bene, ma tra prove libere e qualifiche, le sciocchezze commesse durante questa stagione sono decisamente troppe per un pilota del suo valore. Il ragazzo monegasco, ha poi la bella abitudine, non sempre presente nei piloti, di scusarsi, di raccontare che imparerà dai suoi errori, ma alla fine quegli errori ritornano. La Ferrari ha il terzo posto ormai acquisito nella classifica costruttori e finché Leclerc non sbaglia in gara si può anche far finta di niente. Ma il giorno che il team di Maranello tornerà a giocarsela con Mercedes e Red Bull sarà bene che il "principino", come qualcuno lo chiama, stia più attento.
Qualcuno già sta iniziando a paragonarlo al Sebastian Vettel degli ultimi mesi in Ferrari, quando sbagliava molto. Ma il tedesco aveva già quattro mondiali in tasca e si era giocato il titolo contro Lewis Hamilton nel 2017 (perso per una serie di problemi tecnici) e nel 2018 (buttato via per troppi errori del tedesco). Leclerc venerdì ha picchiato duro nella parte finale del tracciato di Jeddah e lo ha fatto mentre svolgeva un long-run. Sulla carta, avrebbe dovuto tenere un passo regolare, non eccedere, e invece... Cosa lo porta a picchiare con costanza? Distrazione? Calo di concentrazione? O una incomprensibile ricerca del limite anche quando non serve?
Il suo primo errore grossolano è arrivato a Imola nelle prove libere 2, poi Montecarlo nella Q3, Baku nelle prove libere 2. A Spielberg ha inspiegabilmente urtato in rettifilo Pierre Gasly forandogli la gomma e danneggiando l'ala anteriore. A Spa ha urtato le barriere nelle prove libere 2, a Città del Messico nelle prove libere 1, a Losail ha fortemente danneggiato il fondo su un cordolo compromettendo il rendimento della vettura in qualifica. A tutto questo va aggiunto, ma la colpa non è certo sua, l'incidente di Budapest quando Lance Stroll gli è franato addosso subito dopo il via . Andando indietro con la memoria, viene in mente l'incidente di Baku in qualifica nel 2019 o quando è finito contro Vettel in Austria nel 2020. E ancora, Monza 2020, Hockenheim 2019... Insomma, un bell'elenco.
Anche Carlos Sainz non è stato esente da pecche. A Baku ha sbagliato in Q3, è finito fuori nel Q2 di Budapest, è finito contro le protezioni a Zandvoort nelle libere 3 e a Monza nelle libere 2.
La buona notizia è che nel corso dei Gran Premi, Leclerc e Sainz hanno portato punti pesanti e alla fine è questo che conta. Ma sarà importante ripulirsi da queste sbavature che alla lunga, come detto sopra in caso di lotta per un titolo mondiale, possono rivelarsi fondamentali in negativo.