4 Dic 2014 [18:49]
McLaren non decide tra Button e Magnussen
Massimo Costa
Incredibile, ma vero, la riunione che oggi (giovedì) la McLaren ha tenuto a Woking con tutti i rappresentanti del management non ha chiarito chi sarà il compagno di Fernando Alonso nel 2015. Anzi, non è neanche stato annunciato lo spagnolo, che quindi a conti fatti non è ufficialmente il pilota della McLaren-Honda. La vicenda sta assumendo toni decisamente grotteschi. Tutti, Ron Dennis compreso, fanno capire che sarà Alonso l'uomo guida del futuro, ma non lo nominano. Poi, quando pareva che Jenson Button fosse fuori dalla squadra, ecco che rientra in gioco mettendo in agitazione il giovane Kevin Magnussen.
Perché la McLaren non è in grado di dire chi tra Jenson e Kevin sarà il compagno del non ancora annunciato Alonso? Il fattore è puramente economico, non vi è certo un dibattito per dirimere le questioni di guida e di comportamento in pista avendo avuto un anno a disposizione per la valutazione. Magnussen è cresciuto nel programma Junior McLaren, certamente per una seconda stagione in F.1 avrà un ingaggio, ma minimo. Button invece, costa tanto, almeno 12 milioni di euro, ma pare che pur di rimanere in F.1 abbia dimezzato le proprie richieste, se non ancora meno. Quindi, nonostante l'ingresso di un costruttore di peso come la Honda, anche a Woking stanno facendo i conti della "serva".
Come abbiamo riportato più volte, l'esperienza e la velocità di Button unita alle grandi qualità di Alonso sono un mix piuttosto interessante, ma allo stesso tempo a Magnussen va concessa una seconda opportunità dopo un 2014 comunque positivo considerando che stiamo parlando di un debuttante. Confermare Button vorrebbe dire "uccidere" la carriera di un pilota giovane che ha del grande potenziale ancora da esprimere, significherebbe anche il fallimento del lavoro svolto dal programma Junior di Woking. Confermare Magnussen vorrebbe dire dare l'addio a un pilota che è in F.1 dal 2000, che è stato campione del mondo, che ha vissuto sempre annate altalenanti anche nella stagione in cui ha vinto il titolo e che ormai non può offirre più di quel che ha dato.