Mattia TremoladaÈ un connubio quasi imbattibile quello formato da Gabriel Bortoleto ed il team Trident. Il pilota brasiliano è stato velocissimo fin dai primissimi test disputati con la squadra italiana a Jerez, a settembre 2021, e da quel momento è stato tra i protagonisti assoluti in tutte le sessioni disputate, prima a Sakhir, nei test collettivi e nel primo appuntamento, e poi a Melbourne. Dopo la vittoria nella feature race del Bahrain, Bortoleto ha conquistato un’altra affermazione nella corsa principale in Australia, guidando dalla partenza fino alla bandiera a scacchi tutti i 23 giri di gara.
C’è poco da aggiungere sul suo ruolino di marcia, che dopo lo zero della prova inaugurale, in cui un paio di contatti lo hanno tenuto lontano dalla zona punti, lo ha portato a prendere il largo in classifica grazie a due vittorie e un sesto posto dalla 12esima casella della griglia nella sprint race di ieri. Bortoleto ha ora ben 20 punti di vantaggio nei confronti di Gregoire Saucy, il suo primo inseguitore sia nella classifica piloti, sia quest’oggi in gara. Il pilota svizzero del team ART è stato l’unico in grado di tenere il ritmo del leader, a cui è rimasto incollato fino alla fine, ma senza mai poter sferrare un attacco.
Primo podio stagionale per Gabriele Minì, che nella seconda parte di gara ha perso terreno rispetto al duo di testa, dovendo anzi gestire un vantaggio di circa mezzo secondo nei confronti di Leonardo Fornaroli, ottimo quarto. I due piloti italiani hanno così confermato il risultato della qualifica, firmando rispettivamente i propri migliori risultati stagionali, che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione.
Anche Fornaroli si è trovato nella scomoda situazione di dover tenere a bada un osso duro come Zak O’Sullivan, già vincitore di gara 1. Ma il 18enne di Piacenza non ha commesso la minima sbavatura, coprendo bene la linea nei momenti più concitati. Il pilota junior Williams della Prema ha chiuso quinto, dando una bella svolta alla propria stagione dopo il difficile debutto di Sakhir.
Buon sesto posto per Luke Browning, che si è così riscattato dopo il pasticcio combinato nella prima manche. Il pilota inglese di Hitech ha preceduto le altre due monoposto di Prema di Paul Aron e Dino Beganovic. Quest’ultimo all’ultimo passaggio ha tamponato Caio Collet. Se lo svedese ha proseguito con l’alettone danneggiato fino alla bandiera a scacchi, il brasiliano è stato costretto ad abbandonare la zona punti a causa di una foratura alla posteriore destra.
Menzione d’onore per uno strepitoso Pepe Martì, che ha infiammato il pubblico con una splendida rimonta dall’ultima casella della griglia di partenza. Il pilota spagnolo del team Campos ha rimediato all’errore commesso in qualifica risalendo il gruppo a suon di sorpassi. Balzato subito dalla 30esima alla 21esima piazza nel corso del primo passaggio, Martì si è poi fatto strada fino ad un clamoroso nono posto, precedendo sul traguardo l’ottimo rookie Taylor Barnard, che ha regalato a Jenzer il primo punto della stagione.
Come ieri, tanti gli errori e i ritiri, che hanno portato all’ingresso della safety car in due occasioni. Al primo giro Sebastian Montoya è stato messo ko da una sportellata gratuita di Christian Mansell, ma la vettura di sicurezza è stata chiamata in causa solo dopo il doppio incidente dei piloti di MP Motorsport Franco Colapinto e Mari Boya. L’argentino, vincitore sul campo di gara 1 prima dell’esclusione di tutte le vetture della squadra olandese, è finito violentemente contro le protezioni in seguito ad un contatto con Browning, in cui ha rimediato una foratura.
Boya, invece, ha tamponato Nikola Tsolov e Mansell alla staccata di curva 9
(nella foto sopra), prendendo il volo ad alta velocità in uno spettacolare incidente, fortunatamente senza conseguenze fisiche per il pilota. Durante il regime di safety car l’esperto Kaylen Frederick ha tamponato il compagno di squadra Tsolov con un errore tanto banale quanto grave, che lo ha messo fuori gioco. Tsolov è stato colpito una terza volta da Roberto Faria, ma nonostante tutto è riuscito a tagliare il traguardo in 21esima piazza.
Ko anche Piotr Wisnicki, che ha picchiato contro il muro all’ultima curva dopo aver pizzicato l’erba in inserimento, Nikita Bedrin e Ido Cohen, colpito da Rafael Villagomez, sanzionato con 10” di penalità. Ancora una volta è emersa una differenza abissale tra la prima metà dello schieramento e la seconda, non tanto per quanto riguarda la velocità in pista, quanto per la condotta di gara.
Domenica 2 aprile 2023, gara 21 - Gabriel Bortoleto - Trident - 23 giri in 43’41”950
2 - Gregoire Saucy - ART - 0”596
3 - Gabriele Minì - Hitech - 3”032
4 - Leonardo Fornaroli - Trident - 3”216
5 - Zak O’Sullivan - Prema - 3”564
6 - Luke Browning - Hitech - 4”191
7 - Paul Aron - Prema - 4”393
8 - Dino Beganovic - Prema - 8”557
9 - Pepe Martí - Campos - 8”738
10 - Taylor Barnard - Jenzer - 13”589
11 - Christian Mansell - Campos - 14”356
12 - Jonny Edgar - MP Motorsport - 14”928
13 - Tommy Smith - VAR - 15”582
14 - Oliver Gray - Rodin Carlin - 18”766
15 - Hugh Barter - Campos - 19”034
16 - Caio Collet - VAR - 19”426
17 - Hunter Yeany - Rodin Carlin - 19”645
18 - Sophia Flörsch - PHM by Charouz - 23”606
19 - Rafael Villagomez - VAR - 28”676*
20 - Alex García - Jenzer - 30”035
21 - Nikola Tsolov - ART - 30”064
22 - Oliver Goethe - Trident - 56”084
*10” di penalità
RitiratiNikita Bedrin
Ido Cohen
Roberto Faria
Piotr Wiśnicki
Kaylen Frederick
Franco Colapinto
Mari Boya
Sebastian Montoya
Il campionato 1.Bortoleto 58 punti; 2.Saucy 38; 3.Beganovic 32; 4.Minì 28; 5.Goethe 23; 6.Martì 21; 7.Aron, O’Sullivan 20; 9.Fornaroli 19; 10.Browning 18; 11.Montoya 12; 12.Colapinto 10; 13.Collet 8; 14.Frederik 7; 15.Mansell 3; 16.Edgar 2; 17.Barnard 1.