Jacopo Rubino - Photo4Le nuove monoposto di Formula 1 presentate e portate in pista a Barcellona hanno confermato la tendenza: laddove è possibile, la ricerca sulle appendici aerodinamiche sta raggiungendo livelli di complessità sempre maggiori, paragonabili all'apice del 2008. Un fenomeno che si potrebbe considerare inevitabile. Liberty Media, per questo motivo, spinge sulla semplificazione di alcune zone già in vista del prossimo anno, anche per ragioni commerciali.
Ad anticiparlo è Auto Motor und Sport, secondo cui nel mirino ci sono due zone in particolare: le paratie laterali dell'alettone posteriore, caratterizzate da sempre maggiori tagli e nervature per incanalare l'aria, e lo spazio tra le ruote anteriori e le pance, ormai invaso di soluzioni sempre più elaborate. Dal punto di vista tecnico, qui a fare scuola è stata la Ferrari già lo scorso anno, e molte vetture rivali hanno seguito la stessa strada. In entrambi i casi si tratta di aree fra le più ambite ambite per gli sponsor, ma dove la visibilità dei vari loghi sta diventando compromessa.
Per questo motivo le squadre, insieme a FIA e Liberty, in vista del 2019 avrebbero concordato di utilizzare paratie dell'alettone posteriore con la stessa forma, ma dalla superficie liscia e priva di feritoie. Una proposta che era già stata avanzata nelle scorse settimane dalla Ferrari, ma respinta.
Sembra invece più difficile da dirimere la regolamentazione sui deviatori di flusso (o bargeboards), perché molte scuderie temono che eventuali limitazioni portino a una significativa perdita di carico. La McLaren avrebbe avanzato l'ipotesi di ridurne l'altezza di 15 centimetri, la Red Bull di estendere l'area di fissaggio di altri 10 centimetri, trovando però opposizione proprio da Maranello. Che invece vorrebbe privilegiare le alette orizzontali, quelle che non ostacolano la leggibilità dei marchi di profilo. Ad aprile lo Strategy Group dovrebbe riunirsi per individuare un cambiamento condiviso.
I team, invece, si sono opposti a interventi sull'ala anteriore, non meno complicata: alterarne il disegno, infatti, potrebbe costringere a rivoluzionare l'intera filosofia delle monoposto e ad un ulteriore aumento dei costi. In tal senso, probabilmente, si resterà così in attesa della rivoluzione 2021.