formula 1

Ufficializzato l'ingresso in F1
di General Motors dal 2026

Ora è ufficiale: General Motors entrerà nel Mondiale F1 a partire dal campionato 2026. Per due stagioni utilizzerà una power ...

Leggi »
Rally

Toyota: nel 2025 torna Rovanperä,
arriva Pajari, Ogier a mezzo servizio

Michele Montesano Neppure il tempo di festeggiare il titolo costruttori del WRC, artigliato al termine del Rally del Giappon...

Leggi »
dtm

Intervista a Mirko Bortolotti: “Vincere
il DTM è un sogno che si avvera, con la
SC63 LMDh il bicchiere è mezzo pieno”

Michele Montesano Determinazione, tenacia e dedizione, tutte caratteristiche che hanno accompagnato Mirko Bortolotti nel cor...

Leggi »
formula 1

Mercedes torna grande
Sainz e Leclerc litigano

San Paolo 2022, Las Vegas 2024. Sono trascorsi due anni molto complicati per Toto Wolff, con più bassi che alti, per rivedere...

Leggi »
formula 1

Verstappen, il campione programmato
Con lui la Red Bull è tornata mondiale

Ha debuttato in F1 che ancora non aveva 18 anni (oggi ne ha 27) e con alle spalle una sola stagione in monoposto vissuta nel ...

Leggi »
formula 1

Las Vegas - La cronaca
Verstappen campione del mondo
Russell vince davanti a Hamilton

Vince Russell davanti a Hamilton Sainz e Leclerc, poi Verstappen, campione del mondo per la quarta volta consecutiva. Sesto è...

Leggi »
23 Lug [18:05]

Red Bull 11 vittorie su 11 gare
La forza McLaren, Hamilton delude

Massimo Costa - XPB Images

Non si fermano e non si fermeranno. La Red Bull è chiaramente avviata a conquistare tutti i Gran Premi del 2023. Era il 1988 quando la McLaren, con Ayrton Senna e Alain Prost, stava per vincere ognuna delle gare di quella stagione, ma a Monza (dodicesimo appuntamento di sedici) il possibile record naufragò per colpa di un doppiato che, nell'unica corsa di F1 disputata, speronò alla prima variante il brasiliano. Lui era il 40enne Jean-Louis Schlesser, ed era alla guida della Williams lasciata libera da Nigel Mansell che si era preso la varicella.

Il francese era un gran pilota Endurance e poi è divenuto il Re dei Country Rally targati FIA. Nelle quattro corse successive, la McLaren aveva proseguito a vincere. Ecco, forse per impedire alla Red Bull di conquistare tutte le 22 gare di questo campionato, servirebbe uno Schlesser che butti fuori Max Verstappen sperando che Sergio Perez si fermi con il motore KO, come era accaduto con Prost a Monza... Scherziamo ovviamente, ma ricordiamo bene che Ron Dennis, all'epoca boss di quella McLaren, si è portato dietro per anni il rammarico di quel mancato record.

A Budapest, Lewis Hamilton aveva eccitato tutti noi con quella fantastica pole e la speranza era quella di vedere un po' di bagarre tra lui e Verstappen. Non come nel 2021, quando si prendevano a schiaffi, ma almeno qualche staccata al limite, qualche sorpasso da brivido, era atteso. E invece, no. Hamilton non è scattato bene ed è subito stato superato alla prima curva dall'olandese, non solo, anche le due McLaren hanno scavalcato il sette volte iridato con Oscar Piastri che è balzato da quarto a secondo perché Lando Norris, come Hamilton, aveva preso la linea esterna della prima piega. Un disastro insomma, ed Hamilton ha avuto il buon cuore di scusarsi immediatamente con il team e probabilmente con tutti i fans della F1.

Archiviata la delusione iniziale, la corsa ha avuto pochi momenti interessanti. Verstappen è volato via, la McLaren ha adottato una strategia che ha favorito Norris per riportarlo davanti a Piastri, il quale poi nel finale ha perso il terzo gradino del podio scivolando quinto per un consumo eccessivo dell'ultimo set di gomme. Norris comunque non ha rubato nulla, ha compiuto una corsa stupenda e si è guadagnato un altro secondo posto dopo quello di due settimane fa a Silverstone. La McLaren si è dunque confermata la seconda forza del Mondiale strappando questo ruolo a una inguardabile Aston Martin-Mercedes, nona e decima con Fernando Alonso e Lance Stroll.

Appare chiaro che il team di Lawrence Stroll non è stato al passo con gli sviluppi portati dai suoi avversari e lo conferma il calo delle prestazioni avute da Spielberg in avanti. Piuttosto senza senso il commento di Alonso, che ai microfoni di Sky ha voluto dare la colpa di questo passo indietro della Aston Martin al regolamento gomme adottato in Ungheria, come se le infelici gare in Austria e in Gran Bretagna non fossero esistite. Ma questo è lo spagnolo, nessuna sorpresa.

Hamilton con la Mercedes ha faticato nella prima parte di gara, al cento per cento non avrebbe mai avuto il passo di Verstappen se fosse partito al meglio. Quanto poteva resistere? Due o tre giri. Nello stint finale, dopo il secondo pit-stop, la Mercedes ha ritrovato un buon passo ed Hamilton si è gettato su Sergio Perez, che però ha tenuto il terzo posto finale. Il messicano, travolto giustamente dalle critiche, si è riconciliato con se stesso ritrovando la Q3, ma la nona posizione non è che avesse entusiasmato, e disputando una gara tutta d'attacco.

Come George Russell, come lui partito con le hard. Da 18esimo, l'inglese ha concluso settimo, posizione poi divenuta la sesta per la penalità a Charles Leclerc. Gran rimonta per Russell che ha rimediato ad una qualifica pessima. La Ferrari non è mai stata in gara per qualcosa di importante. In più, un pit-stop lento per Leclerc con lo stesso monegasco che si è preso 5" di penalità per velocità eccessiva in pit-lane. Sesto o settimo, cambia poco. Carlos Sainz, scattato con le soft, da 11esimo è balzato sesto, ma di più non è riuscito a fare nel prosieguo della corsa chiudendo ottavo. Questa è la SF23, inutile cercare chissà quale risultato.

Peccato per Alexander Albon, 11esimo, che ha fallito di poco con la Williams-Mercedes la zona punti. Disastroso come spesso gli capita Logan Sargeant. Ci si attendeva molto dalla Sauber-Ferrari, ma Guan Yu Zhou, quinto sullo schieramento di partenza, ha fallito l'avvio e una volta ripresosi ha pure sbagliato la prima frenata tamponando Daniel Ricciardo il quale a sua volta è finito contro Pierre Gasly che ha fatto volare Esteban Ocon. Risultato: le due Alpine-Renault fuori gara alla prima curva, un colpo durissimo per il team del costruttore francese.

Con l'altra Sauber, Valtteri Bottas, pur settimo in griglia, ha chiuso 12esimo. Poco da fare anche per la Haas-Ferrari nonostante il prodigarsi di Nico Hulkenberg, piuttosto assente per tutto il weekend Kevin Magnussen. Ricciardo ha concluso buon 13esimo, un bel rientro il suo considerando l'accesso in Q2 sabato e il 13esimo posto anche in qualifica. E subito ha messo in riga Yuki Tsunoda.

Domenica 23 luglio 2023, gara 

1 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 70 giri 1.38'08"634
2 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 33"731
3 - Sergio Perez (Red Bull-Honda) - 37"603
4 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 39"134
5 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'02"572
6 - George Russell (Mercedes) - 1'05"825
7 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'10"317 **
8 - Carlos Sainz (Ferrari) - 1'11"073
9 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'15"709
10 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
11 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1 giro
12 - Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) - 1 giro
13 - Daniel Ricciardo (Alpha Tauri-Honda) - 1 giro
14 - Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) - 1 giro
15 - Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) - 1 giro
16 - Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) - 1 giro
17 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 1 giro

** 5" di penalità

Ritirati
Logan Sargeant
Esteban Ocon
Pierre Gasly

Il campionato piloti
1.Verstappen 281; 2.Perez 171; 3.Alonso 139; 4.Hamilton 133; 5.Russell 90; 6.Sainz 87; 7.Leclerc 80; 8.Norris 60; 9.Stroll 45; 10.Ocon 31; 11.Piastri 27; 12.Gasly 16; 13.Albon 11; 14.Hulkenberg 9; 15.Bottas 5; 16.Zhou 4; 17.Tsunoda, Magnussen 2.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Honda 452; 2.Mercedes 223; 3.Aston Martin-Mercedes 184; 4.Ferrari 167; 5.McLaren-Mercedes 87; 6.Alpine-Renault 47; 7.Haas-Ferrari, Williams-Mercedes 11; 9.Sauber-Ferrari 9; 10.Alpha Tauri-Honda 2.



RS Racing