23 Mar 2025 [16:10]
Red Bull nel caos, valuta lo scambio
tra Tsunoda e Lawson per Suzuka
Massimo Costa - XPB Images
"Non sono preoccupato, ho solo bisogno di tempo. Tsunoda? L'ho sempre battuto". Dichiarazioni del dopo Shanghai di Liam Lawson, un pochetto da bullo. Il neozelandese farebbe bene a guardarsi le spalle invece, perché in queste ore Christian Horner, Helmut Marko e i vertici Red Bull, stanno decidendo se promuovere Tsunoda nel team con base a Milton Keynes in vista del GP del Giappone a Suzuka che si svolgerà tra 15 giorni.
La Red Bull ha bisogno di punti e Lawson, 18esimo nella qualifica di Melbourne, 20esimo in quella di Shanghai, è lontanissimo dal riuscirci. Ed è certamente un mistero perché con la Racing Bulls, nelle 11 gare svolte per il team romagnolo, ha ottenuto risultati importanti, tre volte nono e un quinto posto in qualifica a San Paolo 2024. Eppure, salito sulla Red Bull, Lawson si è perso completamente. Proprio come accaduto ai suoi predecessori, in particolare a PIerre Gasly ed Alexander Albon.
Sergio Perez è stato l'unico che è riuscito, al fianco di Max Verstappen, a ottenre vittorie e podi con una cesta costanza, salvo poi crollare verso la metà delle stagioni che ha trascorso con la Red Bull. I motivi? Per lo più psicologici, ma come abbiamo sempre riportato, anche per via di una monoposto che è progettata e successivamente sviluppata per la guida di Verstappen, che è molto particolare e difficile da interpretare per un altro pilota. Così Perez, pilota molto esperto, riusciva ad avere ottimi avvii di campionato, poi via via si perdeva man mano che arrivano gli sviluppi su misura per l'olandese.
Come abbiamo poi visto, Gasly e Albon hanno dimostrato a suon di risultati ottenuti con team inferiori alla Red Bull, di sapere cavarsela molto bene, dunque non erano propriamente incapaci come lasciava intendere Marko a suo tempo. Una trappola nella quale era finito Daniel Ricciardo. E dunque, ecco di nuovo il giochino che tanto piace in casa Red Bull e che spesso ha coinvolto anche il team di Faenza. Bocciati e promossi, promossi e bocciati, avanti e indietro. Piloti trattati come burattini con la scusa che "sono nostri, gli abbiamo pagato la carriera, quindi si devono adeguare".
Finché in Red Bull non riconosceranno che il problema non deriva dai piloti che si accomodano sulla seconda monoposto, ma dalla metodologia del lavoro della squadra, dalla mentalità interna, non ci sarà mai una via di uscita.
Tsunoda ha avuto un grande avvio di stagione grazie a una Racing Bulls molto competitiva, come ha dimostrato anche il debuttante Isack Hadjar, 11esmo nella qualifica di Melbourne e addirittura settimo a Shanghai. Mentre Yuki nelle due qualifiche si è piazzato quinto e nono. Risultati notevoli, che purtroppo non hanno avuto seguito in gara per errori di strategia della Racing Bulls, oltre a quello di Hadjar a Melbourne. Ma il valore della monoposto appare indiscutibile.
Tsunoda ci è rimasto male quando la Red Bull gli ha preferito Lawson, ma alla luce dei fatti, ora farebbe bene ad accettare lo scambio per salire una RB21 che potrebbe metterlo definitivamente in cattiva luce? Non mi avete voluto, ora arrangiatevi con Lawson, potrebbe dire Tsunoda, ma di certo non può essendo pilota del Gruppo e quindi dovrà per forza fare quel che decideranno i pericolosissimi Horner e Marko.