1 Giu [15:16]
Sainz chiama la Red Bull
"Su di me si può contare"
Jacopo Rubino - Photo4
Una carriera vissuta sotto l'ala protettrice della Red Bull, sin dai tempi del karting. Approdato in Formula 1 nel 2015, a Carlos Sainz Jr manca ormai solo l'ultimo step: la promozione nel team principale. Alla sua terza stagione con la Toro Rosso, lo spagnolo continua ad avere nel mirino uno dei sedili in Red Bull Racing oggi saldamente nelle mani di Daniel Ricciardo e Max Verstappen. Entrambi hanno un contratto fino alla fine del 2018 e, soprattutto, garantiscono prestazioni di altissimo livello. A meno di sorprese clamorose, a Sainz tocca insomma pazientare.
"Continuerò a fare ciò che sto facendo, staremo a vedere. Devo essere competitivo per me, per dimostrare alla Red Bull e a chiunque altro che sono un pilota veloce e un giorno si possa contare su di me. Spero accada il prima possibile", ha raccontato il 22enne madrileno.
Il 2017 è iniziato benissimo per Sainz Jr, a punti cinque volte su sei e reduce da un ottimo Gran Premio di Monaco, chiuso addirittura al sesto posto. "Più di così non si può fare", ha voluto sottolineare, "perché i tre top-team sono davanti a noi di un secondo al giro su piste come Montecarlo, e di due secondi nelle altre. Arrivare settimi per noi è una vittoria, a Monaco abbiamo chiuso sesti precedendo una Mercedes. Siamo contenti, è stato un weekend perfetto".
Figlio d'arte, Carlos ha ereditato dal papà la passione per i rally. Una disciplina che forse sarà nel suo futuro lontano? "Prima o poi vorrei guidare una di quelle vetture", ha raccontato a Formula1.com. E infatti nella lista dei suoi desideri c'è "lottare per il Mondiale di F1, e poi disputare un rally. A quel punto vediamo cosa succederebbe". Parlando dei suoi lati nascosti, Sainz Jr ha confessato pure l'errore più grosso della sua carriera: "Andare in testacoda tutto da solo in una delle mie prime gare in Formula BMW. Nessuno mi ha portato a fare quella sciocchezza, non avevo altri attorno, ma mi sono girato".
E il fine settimana in Bahrain dello scorso aprile, l'unico in cui non ha marcato punti nel 2017, ha rappresentato l'ultima volta in cui il giovane iberico si è sentito davvero arrabbiato. "Al sabato quando sono stato eliminato in Q1", precisa, mentre domenica "nel momento chiave" c'è stato il crash con Lance Stroll.