Michele Montesano
Esattamente dopo dieci anni, il FIA WEC è tornato in Brasile. Ancora una volta il Mondiale Endurance ha fatto visita al tracciato di Interlagos per affrontare la 6 Ore di San Paolo. La qualifica ha visto un clima tutt’altro che mite, infatti in Brasile siamo in pieno inverno. Con una temperatura atmosferica di 15 gradi, ancora una volta è risultato determinate la capacità di scaldare il prima possibile gli pneumatici. A emergere è stata così la Toyota che, dopo la sconfitta della 24 Ore di Le Mans, si è riscattata monopolizzando la prima fila al termine della Hyperpole.
Kamui Kobayashi ha quasi subito stabilito il riferimento in 1’23”140 mettendo, di fatto, in cassaforte la pole. Solamente Sebastien Buemi, proprio sul calare della bandiera a scacchi, si è riuscito ad avvicinare fermandosi a poco più di un decimo dal suo compagno di squadra. A scattare dalla seconda fila sarà la Porsche 963 LMDh di Matt Campbell, autore di un innocuo fuoripista nell’ultima sessione, e la Cadillac V-Series R portata in pista da Alex Lynn.
Kevin Estre, quinto con la Porsche del Penske Motorsport, è riuscito a tenersi alle spalle il vincitore della 24 Ore di Le Mans Antonio Fuoco. Il ferrarista ha preceduto le due Porsche Jota di Callum Illot e Jenson Button. A chiudere l’Hyperpole Alessandro Pier Guidi, nono al volante della Ferrari 499P, e la BMW M Hybrid V8 di Robin Frijns.
Per la prima volta chiamato ad affrontare le qualifiche del WEC, Mick Schumacher non è riuscito a passare la tagliola della prima sessione. Il tedesco dell’Alpine ha, però, chiuso davanti Julien Andlauer, al volante della Porsche del Proton Competition, e al suo compagno di squadra Charles Milesi. Contrariamente alle aspettative, Robert Shwartzman non è riuscito ad accedere alla Hyperpole. Il pilota di AF Corse scatterà dalla quindicesima piazzola alle spalle della BMW di Dries Vanthoor. Deludono, ancora una volta, le Peugeot con Paul di Resta e Jean-Eric Vergne rispettivamente sedicesimo e diciassettesimo davanti la Lamborghini di Danill Kvyat e la Isotta Fraschini di Jean-Karl Vernay.
Il miglior crono di classe LMGT3 porta ancora una volta la firma di Sarah Bovy. Con un tempo di 1’34”413, la Iron Dames ha così ottenuto la seconda pole stagionale battendo Alex Malykhin. Il duello tra la belga della Lamborghini e il portacolori del Porsche Manthey è stato serrato fino all’ultimo. Con un guizzo finale Bovy ha staccato un tempo inarrivabile tanto che Malykhin si è dovuto accontentare del secondo posto a quasi quattro decimi dalla vetta.
Seconda fila tutta marchiata McLaren United Autosports con Josh Caygill che è riuscito ad avere la meglio su James Cottingham. A un secondo dalla pole, Yasser Shahin ha siglato il quinto crono avendo la meglio su Darren Leung, al volante della BMW M4 GT3 del team WRT, e la Ferrari 296 GT3 griffata AF Corse di François Heiriau.
Alle spalle del francese troviamo Tom Van Rompuy, sulla Corvette di TF Sport, e l’Aston Martin di Ian James. Nonostante sia riuscito ad accedere alla Hyperpole, Thomas Flohr è stato subito costretto alla resa. Tradito dalle gomme fredde, lo svizzero è andato in testacoda causando l’unica bandiera rossa delle qualifiche. Pur riuscendo a far ripartire la Ferrari, come da regolamento Flohr è stato costretto a terminare anzitempo la sessione per aver causato l’interruzione.
Sabato 13 luglio 2024, qualifica
1 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 1'23"140
2 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 1'23"262
3 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1'23"331
4 - Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'23"396
5 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'23"408
6 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'23"532
7 - Stevens-Ilott-Nato (Porsche 963) - Jota - 1'23"639
8 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 1'23"701
9 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'23"910
10 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'24"072
11 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1'23"927
12 - Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'23"955
13 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'23"962
14 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'24"065
15 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'24"066
16 - Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'24"406
17 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'24"445
18 - Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'24"554
19 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 1'24"863
20 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 1'34"413
21 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 1'34"804
22 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 1'34"860
23 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 1'34"911
24 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 1'35"471
25 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'35"562
26 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse -1'35"656
27 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'35"931
28 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 1'36"211
29 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - Senza crono
30 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 1'36"085
31 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 1'36"163
32 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'36"169
33 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 1'36"415
34 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 1'36"817
35 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 1'37"944
36 - Ried-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 1'38"004