Suzuka può spaventare più di Spa. Perché ha una successione incredibile di curve veloci, perché ha vie di fuga non troppo larghe, perché richiede una messa a punto precisa. La pioggia ha impedito ai piloti, sette non conoscevano il tracciato, di conoscere o ripassare a dovere la pista nei 180 minuti di test del venerdì. Prove che sono state fondamentalmente inutili. Sabato mattina, nella terza sessione libera, c’è stata la possibilità di rimediare. I piloti hanno avuto a disposizione 60 minuti, tra i 20 e i 25 giri. Poco per dare del tu a Suzuka e affrontare, dopo poco, un giro secco per fare il tempo in qualifica. Webber non ci è riuscito fin dalla mattina ed ha costretto...
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Magazine Italiaracing n. 56