“Nessuno è stato punito più di me”. Briatore bandito a vita, Pat Symonds per cinque anni, ma Nelsinho Piquet, l’esecutore impunito del fattaccio, si sente la vera vittima del crashgate di Singapore 2008. Un lamento un po’ stridulo, che suona stonato, quello che il pilota brasiliano ha affidato all’autorevolissomo Times. “Qualcuno ha detto che avrei dovuto essere penalizzato dalla FIA, ma a differenza degli altri coinvolti nel caso, io sono all’inizio della mia carriera – sostiene Nelsihno – E ora mi troverò ad affrontare molti ostacoli. Dovrò ricominciare dal nulla la mia carriera in F.1, e comunque sarò costretto a giustificarmi in qualsiasi serie mi troverò a correre”.
A dire il vero, per evitare tutto questo sarebbe bastato dire un bel no, scendere dalla macchina e rendere pubblica la magagna prima che si concretizzasse...
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Magazine Italiaracing n. 56