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Verstappen, l'uomo che vuole
riscrivere la storia della Formula 1

Mattia Tremolada

Era successo solo nel 1987, quando a seguito di un incidente durante le prove libere, Nigel Mansell si ritirò anzitempo dal Gran Premio del Giappone. Il Leone in quel modo consegnò il titolo a Nelson Piquet, che ebbe così il via libera per festeggiare il titolo anzitempo. 36 anni dopo è sempre la famiglia (allargata) Piquet a festeggiare un titolo il giorno prima del gran premio. Grazie infatti alla vittoria nella Sprint Race di Losail, Max Verstappen (compagno della figlia di Piquet, Kelly) ha messo in cassaforte i punti necessari per laurearsi campione del mondo per la terza volta consecutiva.

Il sigillo è arrivato con ben sei gare di anticipo, eguagliando un altro record, appartenente a Michael Schumacher nella stagione 2002. Un’impresa arrivata al termine di una stagione sensazionale, quasi impossibile da replicare. Ad esclusione del mesto quinto posto di Singapore, Verstappen non ha mai fatto peggio del secondo posto, dando vita a gare spesso a senso unico e senza diritto di replica. 13 vittorie, di cui 10 consecutive (un altro record per Wikipedia, come detto da qualcuno dei suoi rivali), e altre due affermazioni su quattro gare sprint disputate.

Dopo le controversie che hanno accompagnato i suoi primi due titoli (comunque arrivati al termine di due stagioni di cui è stato splendido interprete), Verstappen può finalmente celebrare un campionato da assoluto dominatore, senza se e senza ma. Una consacrazione, che lancia Max nell’olimpo della Formula 1, raggiungendo Jack Brabham, Jackie Stewart, Niki Lauda, Ayrton Senna ed il futuro suocero Piquet a quota tre mondiali. Nel mirino ci sono ora Alain Prost e Sebastian Vettel, che come Verstappen ha raggiunto i propri successi con la Red Bull.

Il Verstappen visto nel 2023 è un pilota spietato, affamato, insaziabile, semplicemente perfetto, con l’asciutto e con il bagnato. Nemmeno il caos al via della Sprint Race di Spa o del Gran Premio d’Olanda è riuscito a metterlo in difficoltà. Dal confronto interno alla Red Bull, Sergio Perez esce umiliato. Dopo un avvio promettente, con le vittorie a Jeddah e Baku, il messicano è crollato, sprofondando in una spirale infinita di errori, conditi da una resa deludente in qualifica. il messicano non è stato mai veramente della partita per il titolo, collezionando un totale di otto podi in 16 gare. Il mesto ritiro arrivato nella sprint di Losail, mentre Verstappen festeggia il titolo, rappresenta alla perfezione i valori in campo.

Niente e nessuno sembra ora in grado di fermare Verstappen, che prosegue la propria incetta di record. Nonostante siano passati meno di 10 anni, i dubbi e le perplessità che hanno accompagnato il suo debutto ad appena 17 anni sembrano ormai un lontanissimo ricordo. Chissà se il ritrovato stato di forma di Carlos Sainz (l’unico a riuscire ad interrompere il dominio Red Bull nel 2023), apparso competitivo come non mai a Monza e Singapore, non possa riportare in auge il duello tra i due figli d’arte, che già durante la propria permanenza in Toro Rosso nel 2015-16 avevano dato vita ad un bel confronto.
RS Racing