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21 Feb [17:54]

Analisi tecnica Racing Bulls VCARB 02
Ispirata a Red Bull per salire in classifica

Michele Montesano

Pensata a Milton Keynes e realizzata a Faenza, la VCARB 02 ha l’obiettivo di far schiodare il team Racing Bulls dai bassifondi della classifica di Formula 1. Per la squadra è un periodo di grandi cambiamenti logistici e organizzativi, forse anche per questo le somiglianze con la Red Bull sono maggiori rispetto a quanto visto sulle monoposto delle ultime stagioni. Dopo la presentazione di Londra, in Racing Bulls non hanno perso tempo effettuando lo shakedown della nuova monoposto sul circuito di Imola.

Naso appuntito e sospensione pull rod

La VCARB 02 presenta un naso sottile e appuntito, per ridurre al minimo la sezione frontale, che poggia direttamente sul profilo principale dell’alettone anteriore. Quest’ultimo, a sua volta, presenta un andamento quasi lineare con solamente un accenno di cucchiaio nella zona centrale. Il secondo elemento ha una corda maggiore, al contrario dei flap superiori che sono più piccoli e svergolati verso le paratie verticali per indirizzare il flusso verso l’esterno della sagoma degli pneumatici.



Confermata la sospensione anteriore con schema pull rod, che ricalca i concetti di quella vista sulla RB20 dello scorso anno. Il triangolo superiore è disallineato: con il braccio anteriore a filo scocca e il posteriore inclinato per gestire l’effetto anti-dive al fine di rendere più stabile la monoposto anche nei trasferimenti di carico. Il tirante dello sterzo crea un soffiaggio con il triangolo inferiore per indirizzare il flusso d’aria verso la sezione centrale della monoposto.

Pance di ispirazione Red Bull

In Racing Bulls hanno completamente rivisto la zona delle fiancate modificando l’ingresso delle pance laterali. La conformazione segue, ovviamente, quanto visto nella passata stagione sulla Red Bull. Troviamo quindi un profilo superiore più lungo rispetto a quello inferiore, ciò consente di indirizzare i flussi verso il cofano motore con l’aria che è incanalata anche grazie ai supporti soffiati degli specchietti retrovisori.



La bocca della pancia presenta una forma a P, tale soluzione consente di ampliare la zona del sottosquadro inferiore incrementando la portata d’aria verso il fondo. Inoltre in basso, in corrispondenza dei canali venturi, è presente una feritoia verticale che porta aria all’interno della vettura. La nuova conformazione delle pance ha sicuramente comportato anche un nuovo studio della fluidodinamica interna.



La fiancata più scavata, per incrementare la portata del flusso, nella parte superiore scende repentinamente verso il fondo lasciando libera la zona del diffusore. Rivista anche la forma dell’airbox, ora più squadrato, mentre è stata confermata la pinna sul dorso del cofano motore. Quest’ultimo ha ora una forma più sinuosa pur mantenendo gli sfoghi in coda, oltre a due feritoie più in basso che servono a espellere l’aria calda proprio sullo scivolo del diffusore.



Confermato il pull rod al posteriore

La VCARB 02 presenta l’intero retrotreno della Red Bull RB20. Quindi, oltre alla Power Unit Honda, sulla Racing Bulls ritroveremo anche il cambio e la sospensione pull rod realizzata a Milton Keynes. I cinematismi sono quindi alloggiati nella parte superiore del cambio con i triangoli disallineati in funzione dell’aerodinamica. Nello specifico il triangolo inferiore presenta il braccio anteriore più avanzato rispetto alla leva del puntone, tale soluzione permette di gestire al meglio le sollecitazioni longitudinali che agiscono sulla monoposto.



L’alettone posteriore visto nello shakedown di Imola sembra abbastanza convenzionale. Il monopilone sostiene il profilo principale a cucchiaio, soluzione ideale per il circuito in riva al Santerno, così come il flap mobile è da medio carico. In Racing Bulls, per ora, hanno mantenuto anche la classica conformazione dei profili verticali dell’ala. Come prassi, si è cercato di celare il retrotreno al fine di non svelare troppi segreti.



In Racing Bulls hanno attinto a pieno mani dalla Red Bull RB20 per cercare di realizzare una monoposto più competitiva. Tuttavia bisognerà vedere se, nell’effettivo, tale scelta pagherà anche nel corso della stagione. Infatti bisognerà verificare se i tecnici di Milton Keynes e di Faenza riusciranno a realizzare degli sviluppi efficaci o se la monoposto risulterà più critica sotto questo punto di vista.

19 Feb [8:23]

Analisi tecnica Ferrari SF-25
Il coraggio di osare con il doppio pull rod

Michele Montesano

Appena conclusa la cerimonia di apertura della stagione 2025 di Formula 1, tenutasi a Londra, Ferrari ha rilasciato i render della SF-25. Oltre a essere la prima monoposto del Cavallino Rampante che guiderà Lewis Hamilton, assieme al confermato Charles Leclerc, la nuova nata avrà l’arduo compito di riportare entrambi i titoli in quel di Maranello. Proprio per questo motivo in Ferrari, come confermato dal Team Principal Frederic Vasseur, hanno deciso di dare un taglio netto col passato sviluppando una vettura completamente differente rispetto a quella vista in pista lo scorso anno.

Muso più stretto, arriva la sospensione anteriore pull rod

Colore a parte, ora il rosso è di una tonalità più scura, le novità partono già dalla vista frontale. Il musetto leggermente più assottigliato, per ridurre ulteriormente le turbolenze che si generano in punta, poggia sul secondo flap dell’alettone. Quest’ultimo, pur basandosi su una specifica già vista nell’ultima parte della scorsa stagione, presenta un profilo principale a cucchiaio mentre i flap superiori discendono verso le estremità per gestire al meglio i flussi e indirizzarli all’esterno della sagoma delle ruote anteriori.



Il primo punto di stacco con la SF-24 è sicuramente la sospensione anteriore. Ferrari ha infatti adottato lo schema pull rod con lo scopo di migliorare l’aerodinamica della monoposto. Il suo ancoraggio al telaio più basso permette, infatti, di creare maggior spazio verso la zona centrale della vettura. Il tirante dello sterzo, posizionato in avanti, crea un soffiaggio con il triangolo inferiore spingendo il flusso verso il sotto scocca.

Spostata anche l’asta del puntone, che ora è posizionata più in orizzontale a beneficio della maggior pulizia aerodinamica. Per via dei render, è invece più difficile individuare la corretta posizione del braccio posteriore del triangolo superiore ma, con ogni probabilità, sarà svergolato verso il basso al fine di creare l’effetto anti-dive per stabilizzare l’assetto della vettura.



Più lunga sull’anteriore e con pance più snelle

Osservando la vista laterale e superiore della SF-25 si nota che l’avantreno è ora più lungo se confrontato con la SF-24. Tale scelta è dovuta per migliorare la distruzione dei pesi e, di conseguenza, avere una monoposto più neutra e facile da settare. Questa soluzione ha, inoltre, arretrato leggermente l’abitacolo, ciò significa che in Ferrari si è cercato di spostare maggiormente il peso al posteriore.



Rivista anche la zona delle pance che presenta un ingresso a L rovesciata molto stretta andando, così, a creare un generoso scavo per incanalare ancora più aria verso il fondo. Inoltre il labbro superiore, su cui sono poggiati gli specchietti retrovisori dotati di supporti soffiati, è decisamente più lungo rispetto quello inferiore andando a dividere il flusso che investe la zona centrale della monoposto.



Osservando più in basso si nota come il Bargeboard, che delimita la zona dei canali Venturi, presenta una sagoma seghettata che funge da generatore di vortici evitando, così, che ristagni l’aria in una zona così delicata ai fini aerodinamici. L’intera fiancata, oltre a scendere repentinamente verso il pavimento, sembra più snella mentre, sul lato superiore, si nota un accenno di concavità e una nervatura sul bordo per incanalare l’aria verso il retrotreno. Sebbene si tratti di un render, il fondo piatto è una diretta evoluzione di quello visto sulla SF-24 al termine della scorsa stagione.

Confermato l’airbox triangolare, soluzione che consente di avere un minor impatto aerodinamico. Non mancano i flap ai lati della struttura dell’Halo per controllare il flusso verso il posteriore. Il cofano motore si presenta stretto e profilato ed è dotato solamente di due sfoghi (uno per lato) quasi in coda per smaltire l’aria calda generata dal propulsore.



Confermato il pull rod sul posteriore, ala stile McLaren

In Ferrari hanno confermato la sospensione pull rod sull’asse posteriore. Ma, a parità di schema, sono stati rivisti i cinematismi, come il triangolo superiore che è stato leggermente rialzato, per compattare ulteriormente la zona del diffusore. A tal proposito è stata ridisegnata anche la scatola del cambio per renderla più corta e stretta a tutto vantaggio dell’aerodinamica.



Nuovo anche l’alettone posteriore che, prendendo ispirazione da quello McLaren, è dotato di un profilo principale con un vistoso cucchiaio nella zona centrale, tale soluzione consente di generare maggior carico al centro scaricandolo verso le estremità. Il monopilone, che sorregge l’intera struttura, gestisce anche il comando del flap mobile dotato di una corda ridisegnata. Sotto troviamo la doppia beam wing che lavora in sinergia con l’estrattore del fondo piatto.



Pur se si tratta dell’ultimo anno con le attuali regole in Formula 1, in Ferrari hanno voluto dare una netta sterzata con il passato. La SF-25 presenta numerose novità in tutte le aree e sicuramente, già nello shakedown di Fiorano, ne vedremo altre che sono state ben nascoste dai render. Ma se per il Cavallino Rampante sarà la monoposto del riscatto lo dirà solamente la pista.

18 Feb [15:44]

Come cambiano le regole sportive
Tolto il punto del giro più veloce

Massimo Costa - XPB Images

Ci saranno alcune novità nel regolamento sportivo della Formula 1 2025. La più importante riguarda la cancellazione del punto assegnato al chi realizzava il giro più veloce in gara. Introdotta nel 2019, questa regola che pur pareva interessante, in realtà aveva perso il suo significato quando è chiaramente divenuta motivo di furberie varie. Il momento di maggior polemica lo si è raggiunto a Singapore lo scorso anno, quando per strappare un punto a Lando Norris, per favorire la Red Bull e Max Verstappen, il team cugino Racing Bulls aveva spedito in pista negli ultimi km di gara Daniel Ricciardo con le gomme soft, il quale aveva siglato il gpv.

Altro punto significativo riguarda i test con le monoposto degli anni precedenti. Due le definizioni: test previous car e test historic cars. Per quanto concerne i TPC, con le vetture del 2023 in quanto parte del regolamento tecnico precedente la scorsa stagione, sono consentite 20 giornate di prove nell'arco di una stagione. I piloti ufficiali non potranno superare i 1.000 km percorsi.

Nelle FP1, che è il primo turno di prove libere durante i Gran Premi, i team fino al 2024 dovevano fare girare i loro rookie in due sessioni da scegliere nel corso della stagione. Da quest'anno, salgono a quattro le FP1 obbligatorie per mandare in pista i rookie.

Nel caso la qualifica di un Gran Premio non si possa disputare per condizioni meteo complicate, lo schieramento di partenza sarà stilato in base alla classifica di campionato. Se ciò dovesse verificarsi nel primo Gran Premio in calendario, i commissari sportivi avranno la possibilità di scegliere a loro discrezione come agire e con ogni probabilità sarà presa in considerazione la classifica di un turno libero.

Se un pilota per vari motivi non potrà partecipare ad un Gran Premio, causa incidente nel corso della qualifica e quant'altro, e di conseguenza la sua monoposto viene ritirata dall'evento (cosa possibile fino a 75 minuti prima dello start), la piazzola di partenza del malcapitato non rimarrà più vuota. Tutti gli altri piloti scaleranno in avanti di una posizione in girglia. Per facilitare questo approccio, lo schieramento sarà ufficializzato un'ora prima del via anziché due ore prima.

Se durante la qualifica, la frazione finale del Q3, alcuni piloti non potranno completare un giro cronometrato a causa di una bandiera rossa, verrà preso in considerazione il tempo siglato nel Q2.

15 Feb [11:12]

Analisi tecnica Williams FW47
Posteriore Mercedes per risalire

Michele Montesano

Per Williams il 2025 è l’anno della verità. La storica squadra inglese di Formula 1 si è posta l’obiettivo di lasciare gli ultimi posti per risalire e puntare a centro classifica. Missione tutt’altro che facile considerando anche la competitività degli altri team. Per questo in Williams, nel realizzare la FW47, hanno tagliato i ponti con il passato proponendo una monoposto che ha solamente pochi punti di contatto con la poco competitiva FW46. Anche in questo caso, così come accaduto per la McLaren, la prima occasione per osservare la nuova monoposto inglese è stato lo shakedown di Silverstone.

Muso più stretto e sospensioni anteriori push rod

Le novità si possono apprezzare già nella vista frontale. Seppur ancora pronunciato, il musetto della FW47 si mostra più stretto e sottile, rispetto la precedente monoposto, oltre a presentare una leggera bombatura sulla superficie superiore. Tale soluzione permette di ridurre la resistenza all’avanzamento migliorando, così, la penetrazione aerodinamica della vettura.



Stranamente, già nello shakedown, ha debuttato il nuovo alettone anteriore. Questo presenta il piano principale con una sezione centrale a cucchiaio, per incrementare il carico generato sull’asse anteriore, oltre a un diverso disegno dei profili supplementari al fine di spostare l’aria verso l’esterno delle ruote generando l’out wash.

In Williams hanno confermato la sospensione push rod sull’asse anteriore apportando alcune modifiche. Innanzitutto si è cercato di spostare in avanti l’asse, al fine di migliorare il flusso che investe la sezione centrale della monoposto. Inoltre lo schema sospensivo presenta il braccio posteriore del triangolo superiore più svergolato, andando a incrementare l’effetto anti-dive, per migliorare il bilanciamento complessivo della vettura. A tal proposito è stato rivisto anche il puntone che ora è più inclinato in avanti.



Sezione centrale tutta nuova

Del tutto rinnovati anche i fianchi della FW47. Se la zona d’ingresso è un’evoluzione di quanto visto al termine della passata stagione, con la parte superiore più prominente rispetto al bordo inferiore, le pance presentano subito sotto uno scavo nettamente accentuato al fine di portare più aria verso il fondo vettura. Tale soluzione permette di dividere i flussi superiori e inferiori che investono la vettura. A tal proposito i fianchi sono più snelli, segno di una fluidodinamica interna rivista, e la carrozzeria delle pance discende verso la coda in maniera meno accentuata rispetto la FW46.



L’airbox non si discosta molto da quello visto sulla vettura dellla corso anno. Sulla FW47 presenta una forma ovale con l’ingresso triangolare, per alimentare il V6 turbo tedesco, affiancato da due ‘orecchie’ per raffreddare le componenti accessorie e del sistema ibrido. Completamente rivisto il cofano motore più stretto nella parte superiore, dove non manca una pinna sull’estremità, e del tutto privo di feritoie. Più stretta anche la zona ‘coca cola’ che permette di portare più aria verso l’estrattore.



Al posteriore c’è il retrotreno Mercedes

Williams ha messo in atto una vera e propria rivoluzione sull’asse posteriore. La squadra inglese ha, infatti, rinunciato al pull rod adottando sulla FW47 la sospensione push rod della Mercedes. Oltre al miglior bilanciamento complessivo, ciò ha consentito di incrementare anche l’efficienza aerodinamica del retrotreno. Infatti il braccio anteriore del triangolo superiore è più obliquo proprio per migliorare la pulizia dell’aria che investe il diffusore.



In occasione dello shakedown di Silverstone, in Williams hanno provato due alettoni posteriori. Sulla FW47 si è vista prima un’ala da alto carico e poi una con corda ridotta da medio-basso carico. Proprio su quest’ultima si è potuto notare come le estremità laterali del flap mobile non sono direttamente collegate alle paratie verticali, una soluzione vista su altre monoposto già lo scorso anno.

A portare a battesimo la nuova Williams è stato Carlos Sainz. La squadra inglese punta molto sulle capacità dello spagnolo per risalire la china. Ricordiamo, inoltre, che la FW47 è la prima monoposto realizzata sotto la guida del nuovo Direttore Tecnico Pat Fry. Gli uomini diretti da James Vowles hanno lavorato sodo per cercare di sviluppare ogni area della vettura, ma solamente la pista potrà dare il verdetto definitivo.

14 Feb [11:53]

Analisi tecnica McLaren MCL39
Evoluzione al servizio dell’aerodinamica

Michele Montesano

A sorpresa McLaren è stata la prima squadra a svelare, seppur in versione mimetica, la sua nuova monoposto con cui affronterà la stagione 2025 di Formula 1. L’occasione per osservare la MCL39 è stato lo shakedown che la squadra di Woking ha effettuato sul circuito di Silverstone nella giornata di ieri. Considerando anche l’anno di transizione, prima della rivoluzione tecnica del 2026, il team campione del mondo Costruttori ha ulteriormente evoluto alcuni concetti della vincente MCL38 estremizzandoli.



Musetto assottigliato e sospensione anteriore pull rod

Pur disponendo di poche immagini, oltre a zone opportunamente celate, possiamo ugualmente osservare le aree su cui i tecnici McLaren, diretti da Andrea Stella, si sono maggiormente focalizzati. Innanzitutto a cambiare è stato il musetto che è stato assottigliato riducendo, così, la sezione al fine di minimizzare la resistenza aerodinamica. Questo è poggiato sul secondo elemento dell’alettone che, a sua volta, presenta un disegno simile a quanto visto nelle ultime gare della passata stagione.



La sospensione anteriore resta fedele allo schema pull rod ma sono state apportate alcune modifiche sui cinematismi. In particolare sulla MCL39 il braccio posteriore del triangolo superiore è nettamente più inclinato, rispetto alla vettura dello scorso anno, quasi ad essere parallelo con il tirante. Tale soluzione, oltre ad accentuare l’effetto anti-dive, che permette di mantenere un assetto più piatto alla monoposto, svolge anche un’importante funzione aerodinamica migliorando i flussi che convergono verso il fondo piatto e il corpo vettura.



Pance in stile Red Bull

La zona che ha subito più modifiche è sicuramente la zona delle fiancate. McLaren ha preso ispirazione da Red Bull e Ferrari ridisegnando l’ingresso delle pance, ora più in alto e stretto, al fine di creare un maggior scavo nella zona sottostante per portare aria pulita verso il fondo vettura. Di conseguenza è stata rivista anche l’intera fluidodinamica interna per raffreddare la Power Unit Mercedes, con il cofano motore che discende in maniera meno lineare rispetto a quanto visto sulla MCL38.

Rivista anche la zona attorno l’abitacolo con l’adozione di una soluzione simile a quella Ferrari, con dei flap ai lati dell’attacco dell’Halo, per indirizzare il flusso verso il posteriore. Per lo stesso motivo sono stati modificati anche i supporti degli specchietti retrovisori, dotati ora di un flap verticale che lavora come deviatore di flusso verso la parte superiore del cofano. Nuovo anche l’airbox che, come sulla Mercedes, presenta una forma più ovale con la presa triangolare, che porta aria al V6 turbo, ridotta a favore delle ‘orecchie’ per la parte ibrida. Più corta anche la pinna posta sul cofano, con quest’ultimo che scende in coda in maniera più rastremata.



Push rod al posteriore al servizio dell’aerodinamica

Ben celato il fondo piatto, mentre al posteriore è stata confermata la sospensione push rod. Anche in questo caso sono stati rivisti i cinematismi con il braccio superiore piegato verso il basso nella zona del portamozzo della ruota, ugualmente l’asta del puntone è stata modificata per scopi aerodinamici. A tal proposito la nuova scatola del cambio è ora più stretta per consentire di far passare maggior aria verso l’estrattore. Inoltre nella zona della sospensione posteriore sembra ci sia una piccola soffiatura, in stile Red Bull, per accelerare i flussi che investono il diffusore. L’alettone posteriore presenta un disegno del tutto identico a quello degli ultimi GP del 2024.

Ad un primo sguardo, Rob Marshall e Peter Prodromou hanno preferito non stravolgere la già vincente McLaren MCL38 evolvendo i suoi punti di forza nel realizzare la nuova monoposto. Le modifiche apportate sulla vettura si possono apprezzare in aree nevralgiche soprattutto dal punto di vista aerodinamico. Con la MCL39 McLaren punta sia a confermare il titolo Costruttori che consentire a Lando Norris e Oscar Piastri di combattere per il mondiale piloti.

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