Michele Montesano
Tra le vetture presentate finora, la Mercedes W15 è senza dubbio la monoposto che più si discosta dalla filosofia Red Bull. Vero e proprio punto rottura con le ultime due auto della Stella, tanto estreme quanto poco efficaci in pista, la nuova nata del team di Brackley porta nuovamente la firma di James Allison. Tornato a rivestire il ruolo di direttore tecnico, il britannico ha realizzato la W15 affinché sia più docile sugli pneumatici, e prevedibile al posteriore, oltre che meno sensibile alle alte velocità.
Muso corto e push rod sull’anteriore
Così come già visto sulle altre monoposto, anche la Mercedes W15 presenta un musetto più corto. Scavato in basso, il naso è ancorato al secondo elemento dell’alettone anteriore. Il profilo principale, svincolato dal muso, ha un cucchiaio centrale più pronunciato per far confluire l’aria verso il corpo vettura. I tre flap superiori presentano una forma decisamente elaborata per poi scendere verso le paratie verticali generando l’effetto outwash, per pulire il corpo centrale della monoposto dalle turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici anteriori.
Il muso prosegue con un leggero rigonfiamento nella parte inferiore per convogliare aria nel sottoscocca. Pur confermando le sospensioni push rod sull’anteriore, la W15 presenta dei cinematismi rivisti. Il triangolo superiore ha il braccio anteriore a sbalzo rispetto la scocca, mentre il posteriore è disallineato per assicurare l’effetto anti dive stabilizzando, così, l’altezza da terra dell’avantreno anche in fase di frenata. Il tirante dello sterzo crea un soffiaggio con il triangolo inferiore per energizzare il flusso diretto verso i canali Venturi.
Bocca triangolare e fianchi a scivolo
L’ingresso della pance laterali presenta una forma triangolare, per incrementare la portata d’aria verso il motore, con il labbro inferiore svergolato. Ciò nonostante, grazie al cono anti intrusione posizionato a filo pavimento, il sottosquadro che viene a formarsi nella parte inferiore della fiancata è ugualmente generoso. Anche sulla W15, così come in tutte le monoposto di questa stagione, i radiatori sono stati sollevati per creare una sorta di canalizzazione sopra il marciapiede del fondo piatto e diretta verso il diffusore.
Se l’air scope mantiene la forma dello scorso anno, con la presa triangolare e altre due canalizzazioni per raffreddare la Power Unit, a cambiare è il cofano motore, segno di una nuova distribuzione delle componenti interne. Lo si nota anche da fianchi che, dopo i radiatori, digradano rapidamente verso il fondo piatto lasciando, così, più spazio allo scivolo dell’estrattore.
Abitacolo arretrato, cambio accorciato e push rod posteriore
Per ridistribuire i pesi in Mercedes hanno arretrato l’abitacolo della W15. Di conseguenza anche motore e cambio sono stati posizionati più indietro, con quest’ultimo che presenta una scatola ridisegnata e ora più corta di circa 30 millimetri. Ciò ha permesso di spostare i cinematismi della sospensione, ancora con schema push rod, in alto creando più spazio per lo scivolo dell’estrattore. Oltre a garantire un maggior carico sull’asse posteriore, tale soluzione dovrebbe migliorare anche la finestra di utilizzo degli pneumatici Pirelli.
La sezione centrale del cofano si presenta più snella e con sole tre piccole feritoie. L’evacuazione del calore è infatti demandata alle apertura in coda al cofano che soffiano direttamente sulle beam wing che, lavorando in sinergia con l’estrattore, incrementando il carico generato dal diffusore. Ciò ha permesso di poter ridurre l’incidenza dell’alettone posteriore, ora con un profilo principale leggermente a cucchiaio, e del flap del DRS in favore di una minor resistenza all’avanzamento.
Secondo indiscrezioni, la nuova W15 risulterebbe più veloce addirittura di oltre mezzo secondo rispetto alla W14, ma solamente la pista ci potrà dare l’effettiva conferma. Inoltre resta da capire anche quanto sono cresciuti gli avversari, in primis Red Bull, nel corso della pausa invernale. L’obiettivo in Mercedes è di poter tornare a competere stabilmente per la vittoria dei Gran Premi, non ci resta che aspettare il Bahrain per avere il primo verdetto.