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14 Feb [17:44]

Analisi tecnica McLaren MCL38
L’evoluzione sta nelle pance laterali

Michele Montesano

Tra le sorprese della passata stagione, la McLaren si presenta al via del campionato di Formula 1 con una monoposto che è una logica evoluzione della MCL60. Ma, ad uno sguardo più attento, la nuova MCL38 presenta delle interessanti novità soprattutto nella zona centrale. Inoltre, come ammesso dalla stesso Team Principal Andrea Stella, diverse novità verranno implementate sia nei test pre stagionali in Bahrain che nell’arco dei primi Gran Premi.

Muso piatto e sospensione anteriore pull rod

Già presente lo scorso anno, in McLaren hanno confermato il musetto corto che si appoggia al secondo elemento dell’alettone anteriore. Tuttavia sulla MCL38 il naso è più piatto e scavato ai lati riducendo, così, la sezione frontale. Di conseguenza il profilo principale dell’ala, con un bordo d’ingresso a cucchiaio, è libero di flettere al variare delle velocità. I flap superiori, che sembrano quelli utilizzati nel 2023, presentano un andamento discendente verso le paratie laterali per ottimizzare l’effetto outwash e pulire la zona centrale della monoposto.



Pur restando fedele alla sospensione anteriore a schema pull rod, sulla MCL38 si nota una differenza nelle geometrie del triangolo superiore. Il braccio anteriore presenta un andamento più lineare, rispetto a quello della MCL60, ancorandosi a filo della scocca. Il posteriore invece è stato ulteriormente abbassato per massimizzare l’effetto anti dive gestendo, così, l’altezza da terra della monoposto anche in caso di forti trasferimenti di carico. Il triangolo inferiore, assieme al tirante dello sterzo, è stato accuratamente studiato per direzionare i flussi verso i canali Venturi.



Pance arretrate e fiancate spioventi

Totalmente rivisto l’ingresso delle pance laterali. Innanzitutto l’imboccatura è stata arretrata e rialzata, oltre a presentare una forma più quadrata. Nella vista laterale si nota che è comparso un piccolo profilo alare superiore, dove sono ancorati anche i supporti degli specchietti retrovisori, mente il labbro inferiore è stato eliminato. Ciò ha permesso di creare un sottosquadro ancora più marcato che, così come sulla Red Bull RB19, presenta un leggero rigonfiamento a metà della fiancata.



Anche in McLaren hanno sollevato i radiatori creando un vero e proprio condotto tra la pancia e il marciapiede del fondo piatto. Pur essendo spioventi, le fiancate della MCL38 presentano un leggero rigonfiamento al bordo superiore creando, così, una canalizzazione superiore, che spinge l’aria verso il retrotreno. Da notare che è stato mantenuto l’air scope ovale con tre canalizzazioni interne, così come le branchie in corrispondenza della sezione centrale del cofano motore.



Push rod al posteriore

Nessuno stravolgimento al retrotreno. Pur disponendo della Power Unit Mercedes, in McLaren hanno realizzato in proprio sia la scatola del cambio che le sospensioni. Così come lo scorso anno, è stata confermata sulla MCL38 la sospensione posteriore push rod per assicurare una maggior pulizia nella zona dell’estrattore. Già molto compatta sulla MCL60, la geometria è stata ulteriormente affinata per garantire una miglior efficienza meccanica garantendo una finestra più ampia di utilizzo degli pneumatici Pirelli.



Oltre alle branchie, il cofano motore sfoga l’aria calda anche in coda dirigendo i flussi verso le beam wings che, in sinergia con lo scivolo dell’estrattore, aumentano l’effetto di espansione del diffusore. Così come l’anteriore, anche l’alettone posteriore sembra quello della scorsa stagione, dotato di un profilo principale a cucchiaio e sorretto da un singolo pilone.



Con l’arrivo di Rob Marshall, in qualità di direttore tecnico, e David Sanchez come responsabile del veicolo, la McLaren può contare su un organigramma nettamente rinforzato. Ciò consentirà a una costante evoluzione della monoposto che, così come visto nello scorso campionato, potrà crescere nel corso della stagione portando i confermati Lando Norris e Oscar Piastri a lottare con più costanza per la zona podio.
RS Racing