8 Ago [11:55]
Bottas, una stagione da top driver
Il titolo è un sogno possibile
Jacopo Rubino - Photo4
Un'estate sulla cresta dell'onda. È quella di Valtteri Bottas, che sta sfruttando al massimo l'occasione che vale una carriera: quella di guidare l'ambitissima Mercedes e affermarsi nel gruppo dei top driver di Formula 1. Se non fosse stato per il ritiro shock di Nico Rosberg, subito dopo la fine della stagione 2016, il pilota finlandese sarebbe ancora alla Williams, probabilmente annaspando a metà gruppo fra alti e bassi a causa di una vettura che si sta rivelando competitiva a giorni alterni. E ormai soltanto quinta forza della griglia, dietro persino alla Force India.
Ma in questi mesi per Bottas le cose hanno preso decisamente un'altra direzione. In inverno i scettici lo consideravano una scelta di ripiego, buona per evitare altre tensioni nel box con Lewis Hamilton. Il compassato ragazzo nordico sembrava la vittima sacrificale, destinata a soccombere dinanzi alla superiorità di un tre volte iridato, a differenza di quanto sarebbe accaduto ad esempio ingaggiando Fernando Alonso. In realtà, ad oggi, Valtteri è fra le note più liete di questo 2017: prendendo in mano il volante della Freccia d'Argento ha conquistato otto podi, quasi come in tutto il resto della carriera, due vittorie, due pole-position. Soprattutto, ha fatto sfoggio sangue freddo e concretezza, caratteristiche perfette per contribuire alla causa nel Mondiale Costruttori. La battuta a vuoto è stata soltanto una: in Cina, con il grossolano testacoda in regime di safety-car e una magra sesta piazza. Ma quasi non ce ne ricordiamo, di fronte agli autorevoli trionfi in Russia e Austria, alla fantastica rimonta di Baku, più in generale a quei weekend in cui si è tolto la soddisfazione di regolare Hamilton. Uno su tutti? Quello di Montecarlo.
Bottas, numeri alla mano, è realmente il terzo incomodo nella lotta iridata: Sebastian Vettel comanda a 202 punti, Hamilton è a 188, lui insegue a 169. Il divario tra i due alfieri Mercedes è abbastanza ristretto, quasi scomodo se vogliamo. Nel prossimo round a Spa, nell'ipotetico scenario di un'altra vittoria e di uno zero di Lewis, il finnico potrebbe compiere persino il sorpasso in graduatoria. Si andrebbero a creare non pochi imbarazzi nel box, considerando gli ordini di scuderia già impartiti in Bahrain, il tappo attuato in Spagna su Vettel e il "caso" di Budapest, quando Hamilton sul traguardo ha restituito il terzo posto dopo aver mancato l'assalto alla coppia Ferrari. Non senza qualche apparente tensione fra i due capi Toto Wolff e Niki Lauda, che avevano visioni diverse su come gestire il momento. "Mi sono fidato del team", aveva raccontato Bottas. "Fare quarto invece che terzo non sarebbe stato ideale, anche io sto lottando per il campionato. Ma tutto è andato come promesso". Qualcosa che con il duello Hamilton-Rosberg non si sarebbe mai visto, ma che ribadisce il buon rapporto che contraddistingue l'attuale coppia di stanza a Brackley. "Non tutti l'avrebbero fatto", ha ringraziato pubblicamente Valtteri.
Bottas, quindi, ci crede per davvero. Crede nei suoi mezzi, nella macchina, negli uomini che lo circondano. "Il team sin dall'inizio ha fatto capire che siamo entrambi trattati alla stessa maniera", ha sottolineato in una intervista alla Bild. "Riceviamo lo stesso materiale, non c'è un numero 1 e un numero 2. Non voglio stare all'ombra di Lewis". Messa giù così, il titolo è un sogno legittimo e traspare da queste parole: "Posso diventare campione del mondo. Mancano nove gare, sono in grado di battere sia Lewis che Sebastian, e quest'anno ci sono già riuscito. Sto crescendo sempre di più e non metto limiti. Non direi che uno dei miei avversari è più forte di me, ho fiducia in me".
La ciliegina sulla torta, in questo periodo d'oro (più che argenteo...), sarebbe il rinnovo del contratto per il 2018. Sulla carta una formalità, se non addirittura un processo automatico grazie ai risultati già ottenuti. Insomma, arriverà. L'attesa della firma, comunque, non è un problema: "Per me è sempre stato così, in questa fase dell'anno. Spesso non sapevo cosa avrei fatto, ho parecchia esperienza in merito", ha scherzato. "Non sono preoccupato, perché qui mi sento a mio agio e ho ricevuto solo pareri positivi". C'è un piano B? Non al momento: "Sinceramente non mi sto guardando in giro. Voglio un rapporto duraturo con la Mercedes, questa è la priorità". Non potrebbe essere altrimenti.