31 Lug 2005 [16:09]
Budapest, gara: capolavoro di Kimi Raikkonen
Era proprio quello che ci voleva per riaprire il mondiale. Un errore di Fernando Alonso al via, che si butta in un pertugio impossibile e ci rimette l'ala anteriore; Juan Pablo Montoya lanciato verso una probabile vittoria, che rompe il cambio confermando che in McLaren sono ancora a caccia dell'affidabilità; e poi lui, Kimi Raikkonen, splendido e implacabile, nel tallonare Michael Schumacher nella prima parte di gara finché la Ferrari non ha iniziato a tirare il fiato permettendo al finlandese, grazie anche un cambio di strategia in corsa (anticipo del secondo pit), di prendere il largo. Raikkonen cancella Hockenheim e incamera dieci punti mentre Alonso mette uno zero nella sua casella punti.
Comportamento pericoloso di Fernando Alonso
Solo sette giorni fa, Flavio Briatore gridava al mondo che lo spagnolo non sbaglia mai, dimenticando l'errore di Montreal e "chiamando" quello di Budapest. Alonso è un fenomenale attaccante e logicamente se vede uno spazio vi si butta dentro, ma accortosi che Ralf Schumacher al suo fianco, nel mucchio del via, non avrebbe potuto che chiudere la traiettoria alla prima curva, Fernando doveva avere la prontezza di alzare il piede. Anche in questo si vedono i super campioni. Invece non l'ha fatto, ha cercato testardamente di tenere la linea interna, e colpendo la ruota posteriore del tedesco ha piegato l'ala anteriore. Alonso ha proseguito ad alta velocità, l'ala della Renault si è staccata spargendo pericolosamente detriti sulla pista mentre un pezzo voluminoso ricadeva al centro del tracciato. Alcuni lo hanno evitato, David Coulthard lo ha centrato in pieno. Come una lama, l'ala Renault ha tranciato la sospensione posteriore destra della Red Bull scaraventando lo sfortunato scozzese fuori pista.
Forse sarebbe meglio che i commissari facessero presente ad Alonso che in quelle condizioni sarebbe stato più logico e intelligente spostarsi fuori traiettoria e rallentare per evitare le conseguenze che poi si sono verificate. Ad ogni modo, le Renault a Budapest parevano delle Red Bull o delle Sauber. Assolutamente instabili, hanno preso un giro da Raikkonen. Giancarlo Fisichella, con Alonso KO, poteva prendere in mano il destino del team di Briatore. Ma che non era giornata lo si è capito alla partenza quando, sfortunatamente, si è trovato alle spalle di Rubens Barrichello che, all'esterno, ha tamponato Jarno Trulli. Fisichella ha dovuto alzare il piede lasciandosi superare all'interno da diversi piloti. Dopo di che, per lui la rimonta è stata impossibile. In più, per due volte alla curva quattro ha sbandato, forte il sovrasterzo accusato dal romano, finendo nella ghiaia e saltando come un canguro ha ripreso la pista. Ha così perso l'ottavo posto e la possibilità di prendere un punto. Ma rimane la grande domanda: come è possibile che la Renault dopo 12 Gran Premi da leader, crolli in questa maniera? Nè Alonso nè Fisichella hanno saputo dare una risposta.
Kim Raikkonen, quando il pilota fa la differenza
Le McLaren-Mercedes, lo andiamo dicendo da un po', sono le monoposto più veloci del mondiale. Ma non sono affidabili. Raikkonen, arrivato a Budapest con il morale sotto i tacchi per la vittoria persa a Hockenheim, mentre si trovava sul gradino più alto del podio del GP di Ungheria deve avere pensato che è proprio vero che in F.1 i giochi non sono mai finiti finché non è la matematica a deciderlo. Kimi è un pilota eccezionale, a nostro avviso anche migliore di Alonso perché raramente commette errori. E soprattutto è stato fantastico quello che ha combinato in qualifica quando ha segnato il quarto tempo nonostante fosse stato il primo a scendere in pista. Di norma, sentiamo sempre i piloti tirare fuori il loro bel repertorio di giustificazioni per spiegare la brutta prestazione quando si trovano a partire per primi in qualifica. Raikkonen ha dimostrato che chi ha classe e sangue freddo, può anche spingersi oltre e strappare un risultato strepitoso. E gettare le basi per la vittoria in un GP. Questo è il tipo di pilota che fa la differenza.
La generosità di Michael Schumacher
La Ferrari è tornata grande? Non ancora anche se Michael Schumacher ha regalato una grande illusione. Le prestazioni sono notevolmente migliorate certo (e ieri abbiamo spiegato il perché), ma si è visto come ancora la F2005 non riesca a mantenere il passo da leader per tutta la durata del GP. Schumacher è stato messo fortemente sotto pressione da Raikkonen, ma il tedesco non ha sbagliato nulla. Neanche quando negli ultimi giri è stato raggiunto dal fratello, sorprendentemente veloce a Budapest tanto da ritrovare il podio. La Ferrari, come al solito, è stata solo Schumacher. Barrichello al via è arrivato leggermente lungo ed ha tamponato Trulli. Fermatosi ai box, è ripartito penultimo, davanti ad Alonso, e a quel punto la sua gara è diventata inutile. Come tante altre volte. Poniamo la stessa domanda fatta domenica scorsa dopo Hockenheim: come è possibile che la Bar abbia deciso di ingaggiare il brasiliano?
Che giornata storta per la Red Bull!
Ralf Schumacher era contentissimo. Non saliva da tempo sul podio e soprattutto ha finito un GP senza errori, tra l'altro davanti a Trulli. Grande festa in Toyota per il terzo e quarto posto che arriva dopo un GP di Germania non troppo positivo. Peccato per Trulli che ha corso con il posteriore della sua TF105 danneggiato per colpa di Barrichello. Il podio poteva essere il suo. Gara tenace di Jenson Button che ha mangiato polvere, ma ha preso punti con la sua Bar-Honda precedendo Nick Heidfeld, a nostro avviso sempre molto tosto e probabile pilota del nuovo team Bmw nel 2006. Poco da dire per gli altri: le Sauber hanno accusato noie ai motori in entrambe le vetture, le Red Bull non hanno completato il primo giro. Christian Klien è stato colpito da Jacques Villeneuve alla prima curva ed ha capotato mentre Coulthard è stato vittima dell'incidente sopra descritto.
Nella foto, Kimi Raikkonen.
Massimo Costa
L'ordine di arrivo, domenica 31 luglio 2005
1 - Kimi Raikkonen (McLarenn Mp4-20-Mercedes) - 70 giri in 1.37'25"552
2 - Michael Schumacher (Ferrari F2005) - a 35"581
3 - Ralf Schumacher (Toyota TF105) - a 36"129
4 - Jarno Trulli (Toyota TF105) - a 54"221
5 - Jenson Button (Bar 007-Honda) - a 58"832
6 - Nick Heidfeld (Williams FW27-Bmw) - a 1'08"375
7 - Mark Webber (Williams FW27-Bmw) - a 1 giro
8 - Takuma Sato (Bar 007-Honda) - a 1 giro
9 - Giancarlo Fisichella (Renault R25) - a 1 giro
10 - Rubens Barrichello (Ferrari F2005) - a 1 giro
11 - Fernando Alonso (Renault R25) - a 1 giro
12 - Narain Karthikeyan (Jordan EJ15-Toyota) - a 3 giri
13 - Tiago Monteiro (Jordan EJ15-Toyota) - a 4 giri
14 - Felipe Massa (Sauber C24-Ferrari) - a 7 giri
15 - Christijan Albers (Minardi PS05-Cosworth) - a 11 giri
Ritirati
0 giri - Christian Klien - incidente
0 giri - David Coulthard - incidente
26° giro - Robert Doornbos - idraulico
41° giro - Juan Pablo Montoya - cambio
56° giro - Jacques Villeneuve - motore
Il campionato piloti
1.Alonso punti 87; 2.Raikkonen 61; 3.M.Schumacher 55; 4.Trulli 36; 5.Montoya 34; 6.R.Schumacher 32; 7.Barrichello 31; 8.Fisichella 30; 9.Heidfeld 28; 10.Webber 24; 11.Button e Coulthard 19; 13.Massa 8; 14.Wurz, Villeneuve e Monteiro 6; 17.Karthikeyan 5; 18.De La Rosa, Klien e Albers 4; 21.Friesacher 3; 22.Sato e Liuzzi 1.
Il campionato costruttori
1.Renault punti 117; 2.McLaren-Mercedes 105; 3.Ferrari 86; 4.Toyota 68; 5.Williams-Bmw 52; 6.Red Bull-Cosworth 24; 7.Bar-Honda 20; 8.Sauber-Ferrari 14; 9.Jordan-Toyota 11; 10.Minardi-Cosworth 7.