10 Feb [11:13]
Che ne sarà del venerdì?
Le idee di Liberty Media
Antonio Caruccio - Photo 4
Venerdì, giorno cruciale nella vita di ognuno. Per chi ha un lavoro ordinario, è l’inizio del weekend e di un’agognata pausa dagli sforzi settimanali, mentre per chi lavora in pista nel mondo del motorsport è il giorno nero, perché si inizia a fare sul serio. Qualche grattacapo la gestione di questo lieto giorno lo sta dando a Liberty Media, che dopo tante modifiche e innovazioni, dall’abolizione delle grid-girl al ritardo degli orari in cui partiranno i Gran Premi in Europa, sta ora pensando di rivoluzionare la prima giornata di attività. Un anno fa di questi tempi, verso i test collettivi di Barcellona della nuova era della Formula 1, si parlava della possibilità di ridurre a due sole giornate la “gara”, condizione che tuttavia avrebbe reso parecchio difficile la vita degli organizzatori, che potendo invece spalmare l’evento su quattro giornate (da giovedì a domenica) godono di importanti sovvenzioni pubbliche.
Oggi, per esempio, giornalisti e operatori dell’informazione iniziano a lavorare il giovedì mattina, con le conferenze stampa al pomeriggio e varie attività di marketing programmate prima che i piloti vengano poi rapiti dagli ingegneri per dedicarsi alla mera attività di guida e sviluppo. Un caso a parte è ovviamente Monaco, dove si gira il giovedì, e venerdì è invece dedicato alle pubbliche relazioni, eccezione più unica che rara. Ma proprio dall’esperienza del Principato nasce la nuova concezione delle attività pensata da Liberty Media.
Posticipare al pomeriggio di venerdì le prove libere, magari con un’unica sessione più lunga, seguendo il concetto di test collettivi che ad esempio utilizza la Formula 3 europea, riservando invece la mattina ad attività promozionali. Una strada che la Dorna in alcune occasioni ha adottato per Superbike e Motomondiale. Ma soprattutto, questo offrirebbe una gestione degli spazi decisamente più confortevole per le categorie di supporto.
Le cosìdette Support Series pagano infatti un conto, non certo irrisorio, per essere all’interno degli eventi della Formula 1. Con l’eventuale modifica del format del venerdì, ed il già attuale posticipo dell’orario di partenza, Porsche, Formula 2 e GP3 andranno ad occupare l’intera giornata, con orari forse più umani degli attuali, ma soprattutto, come ad esempio accadde in Malesia gli scorsi anni, non sarebbe necessario dover iniziare a girare addirittura al giovedì, quando all’allora denominata GP2, e GP3, si aggiunse il TCR.
Una Formula 1 in continuo divenire, che però non ha trovato la quadra per il rinnovo del patto della concordia, che scade nel 2020. Mai nell’ultimo ventennio si era arrivati nella gestione Ecclestone ad essere così in ritardo, condizione che chiaramente mette sotto pressione sia organizzatori che squadre. I prossimi mesi, ed anche i test che prenderanno il via a Barcellona tra due settimane, saranno cruciali per capire come si orienterà la F1 del futuro.