10 Mag [20:14]
Clamoroso - La Honda pensa
al rientro con la Aston Martin
Massimo Costa - XPB Images
E' risaputo che il tempismo dei dirigenti Honda, chiunque essi fossero, nell'uscire dal Mondiale F1 non è mai stato dei migliori. Poca visione si dirà. Correva l'anno 2008 quando il costruttore giapponese, che era presente con una propria monoposto e un proprio motore, decise di piantarla lì, certo che non sarebbe mai riuscito a togliersi le soddsifazioni che inseguiva. Ross Brawn, che era a capo del progetto, rilevò tutta la squadra al costo simbolico di una sterlina.
Insomma, dal Giappone proprio non ne volevano sapere e pur di disfarsi del materiale, lo regalarono. Ebbene, la storia ci racconta che Brawn, creando una squadra in poche settimane, preso un motore Mercedes, dominò il Mondiale piloti 2009 con Jenson Button e quello costruttori grazie all'apporto fondamentale di Rubens Barrichello. Uno smacco terribile per la Honda. Poi, Brawn a sua volta cedette il team alla Mercedes ricavandone un guadagno non indifferente.
Con l'avvento delle power unit, Honda è tornata come motorista legandosi alla McLaren, ma è stata una sofferenza per diverse stagioni. Finché, separatisi dalla McLaren per unirsi a Red Bull e Alpha Tauri, tutto è cambiato. E neanche a farlo apposta, anche in questa occasione Honda ha voluto ritirarsi dalla F1 alla conclusione del 2021, proprio mentre il binomio Red Bull-Honda funzionava come non mai.
Infatti, nel 2021 è arrivato il mondiale (discusso) di Max Verstappen, poi il dominio 2022 e quello attuale. La Honda, ha così ufficialmente nuovamente spezzato l'inizio di un dominio in F1, ma va detto che l'attuale power unit che spinge Red Bull e Alpha Tauri è sempre quella giapponese. Incredibile, dal punto di vista del marketing, come in Giappone riescano a darsi la zappa sulla fronte da soli. Il CEO Takahiro Hachigo nel 2020 aveva preso questa decisione per dare prorità alla tecnologia a emissione zero che era rimasta qualche passo indietro rispetto ai rivali nell'automotive.
La Honda non ha mai abbandonato del tutto l'attuale Mondaile. Continua a fornire uomini e know-out alla Red Bull, pur non apparendo da nessuna parte come marchio o logo (Red Bull Powertrains Limited si chiama la factory che si occupa delle power unit), partecipa ai tavoli di lavoro tra motoristi ed ha discusso le nuove regole che scateranno dal 2026. Honda è quanto mai attiva e l'arrivo di un nuovo CEO nell'aprile 2021, Toshihiro Mibe, ha cambiato la visione del gruppo.
Red Bull e Honda hanno proseguito in questi mesi a dialogare in vista del futuro, ma l'avvento futuro della Ford come partner commerciale, ma non mancheranno suggerimenti tecnici che potrebbero ampliarsi sempre più, e la crescita del Red Bull Powertrains, hanno convinto i giapponesi a lasciar perdere. Si è saputo che Honda ha bussato alla porta dellal McLaren, nonostante il burrascoso rapporto nelle stagioni 2015-2018, e anche della Williams, ma recentemente ha preso corpo l'ipotesi Aston Martin.
Lawrence Stroll aveva inizialmente pensato di creare una struttura motoristica indipendente, ma alla fine questo progetto è stato abbandonato. Ed allora è spuntata la via della Honda come unico partner. Aston Martin utilizza i motori Mercedes, ma è un cliente. Con Honda sarebbe il primo e forse l'unico team ad essere legato ai giapponesi. Tra le persone di spicco presenti in Aston Martin, c'è Martin Whitmarsh, per anni e anni in McLaren al fianco di Ron Dennis. Il manager inglese è stato tra coloro che avevano portato avanti il rientro della Honda con il team di Woking di Zak Brown nrel 2015, poi aveva lasciato la F1 tornandovi di recente con Stroll.
L'unico punto interrogativo potrebbe essere rappresentato dalla presenza di Fernando Alonso, il quale era stato cancellato dalla Honda dopo le continue accuse che il pilota spagnolo, quando era alla McLaren, rivolgeva alla Honda. Tanto che quando Alonso tentò di correre la 500 Miglia di Indianapolis per la seconda volta, la Honda fece in modo con successo che non finisse in un team che utilizzava i loro vincenti propulsori. Ma è logico ritenere che nel 2026 Alonso non sarà più in F1 in quanto avrà 46 anni e dunque questo problema non si dovrebbe proprio porre.