Jacopo Rubino - XPB ImagesLa Formula 1 vive la vigilia del primo Gran Premio di Miami, piena di riferimenti estetici e di cultura pop alimentata da spiagge, palme, vita mondana, Miami Vice e Grand Theft Auto, mescolando sport e intrattenimento. Liberty Media sta per vedere realizzato un sogno cullato a lungo: eravamo nel 2018 quando emerse il progetto di portare qui la categoria regina, ma da allora la proprietà del Circus ha dovuto superare numerosi ostacoli logistici e burocratici. Questa gara, però, la voleva a tutti i costi, per aumentare la presenza negli Stati Uniti considerata strategica. La sola Austin in calendario non era più ritenuta sufficiente, e ricordiamo che nel 2023 ci sarà pure Las Vegas, altra città iconica.
Pur di approdare a Miami, la F1 ha accettato di cambiare la base dell'evento, passando dal quartiere Biscayne alla zona dell'Hard Rock Stadium, poi sono state piegate le resistenze dei battaglieri residenti, preoccupati dall'impatto ambientale e sonoro della corsa. L'ultima istanza per fermare tutto, respinta dal tribunale, risale ad appena due settimane fa. Le power unit potranno accendersi.
"C'è sempre stato un po' di distacco tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, nella passione per questo sport, ma è davvero incredibile vedere che ce la stiamo facendo. L'interesse negli States è in crescita, Miami sarà un'esperienza per noi, per gli addetti ai lavori, per gli spettatori", ha commentato Lewis Hamilton da ospite della celebre trasmissione Good Morning America in onda sulla ABC. Battuto nel 2021 da Max Verstappen, l'alfiere Mercedes non è il detentore della corona, ma i suoi 7 titoli e la sua popolarità sui social lo rendono ancora il miglior ambasciatore della F1 oltre l'Atlantico.
Il Miami International Autodrome, questo il nome ufficiale, è un tracciato cittadino e ha i muretti vicini, ma non troppo: forse perdonerà maggiormente gli errori rispetto a Montecarlo o alla pericolosa Jeddah. La lunghezza del percorso è di 5412 metri, con 19 curve, e il 58% del tempo di percorrenza a pieno gas. Ci saranno tre zone DRS e sul rettilineo più esteso, quello fra curva 16 e 17, si prevedono picchi di 320 chilometri orari. "L'ho provato al simulatore e mi è piaciuto molto, ci sono curvoni e alcuni punti particolari", ha anticipato Pierre Gasly, portacolori AlphaTauri.
Non c'è niente in comune con la location che nel 2015 ha ospitato la Formula E, mentre fra gli anni '80 e '90 le strade di Miami erano stato teatro di gare IMSA, IndyCar e CART. Sarà ovviamente un terreno inedito per tutti, simulazioni escluse, così da mettere altro pepe nella sfida al vertice tra Ferrari e Red Bull nata con le nuove vetture a effetto suolo, ancora acerbe.
Discutibile, di certo, l'allestimento di un finto porticciolo per yacht dentro al perimetro, con un tappeto di acqua finta. Sarà magari efficace per le telecamere, ma mostra proprio la strada da evitare: quella dello show forzato, rischiando la propria credibilità e di prendere in giro il pubblico. È vero, si corre nell'affascinante Miami, ma il mare è comunque a quasi 12 km in linea d'aria e la pista è stata di fatto realizzata nel parcheggio di uno stadio. Ma magari ce ne dimenticheremo grazie a un Gran Premio spettacolare, e il piano di conquista degli USA da parte della Formula 1 troverà altra linfa.