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19 Apr [12:27]

Intervista a Claudio Berro:
“Le prime tre gare ci serviranno
per prepararci in vista di Le Mans”

Da Imola - Michele Montesano

La sfida di Isotta Fraschini nel Mondiale Endurance prosegue senza sosta. La Casa italiana, supportata in pista dal team Duqueine, si presenta sulla pista di Imola con rinnovato ottimismo. Anche se non era riuscita a chiudere la 1812 km del Qatar, già al debutto la Hypercar realizzata dalla Michelotto Engineering aveva lanciato segnali importanti soprattutto sulla costanza nel passo gara. La pausa di oltre un mese ha permesso di poter analizzare cosa sia andato storto in quel di Lusail per poter scendere sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari con più consapevolezza. Alla vigilia del fine settimana abbiamo incontrato Claudio Berro, Motorsport Managing Director di Isotta Fraschini, per fare il punto della situazione.

Com’è andato il debutto nel FIA WEC?

“Siamo arrivati in Qatar dopo un anno e mezzo di sviluppo e con 10.000 km di test svolti. Nella prima gara il nostro obiettivo era quello di finire la gara e, visto che abbiamo completato cinque ore, l’abbiamo raggiunto a metà”.

Cos’è successo in Qatar?

“Purtroppo a Lusail ci siamo fermati per colpa di un problema di gioventù, nella fattispecie un dimensionamento sbagliato dell’attacco della sospensione. Oltretutto tale problema non si è potuto constatare in fase di montaggio, così è emerso durante la gara. Un peccato perché durante tutte le sessioni di test, svolte in vista del debutto, non abbiamo registrato mai un problema a livello strutturale del genere”.

Al di là del ritiro, come giudica l’esordio?

“Sicuramente è stato positivo. La Tipo 6 Competizione LMH ha sicuramente un ottimo potenziale. In Qatar, dato che la vettura si comportava bene ed era poco aggressiva sugli pneumatici, nel momento in cui è sceso in pista Jean-Karl Vernay, abbiamo deciso di provare a effettuare tre stint con le stesse gomme. Purtroppo, proprio in quel momento, si è rotto il componente della sospensione”.

Per Isotta Fraschini quella di Imola sarà la gara di casa, come vi siete preparati?

“Innanzitutto il problema riscontrato in Qatar è stato risolto. Poi i dati raccolti, sia nelle prove che in gara, sono stati analizzati accuratamente dai nostri tecnici assieme a quelli del team Duqueine. Questo ha permesso di reimpostare alcuni parametri della vettura in modo da incrementare la performance. È senz’altro uno step importante, sono convinto che a Imola vedremo qualcosa di interessante”.

Avete effettuato dei test?

“No perché ci siamo focalizzati sul lavoro in fabbrica per analizzare tutti i dati. Però per prepararci abbiamo effettuato delle prove al simulatore sviluppando un assetto base della vettura. Ugualmente i piloti hanno lavorato al simulatore di guida per imparare la pista”.

Come sarà la 6 Ore di Imola per voi?

“Imola è un circuito che mette a dura prova i freni. Inoltre sarà fondamentale la gestione del traffico. Essendo un tracciato stretto, e con pochi punti di sorpasso, saranno cruciali le fasi di doppiaggio. Servirà sicuramente esperienza per evitare situazioni spiacevoli e non farsi coinvolgere in incidenti con le GT. Dal punto di vista della vettura, visto che non si possono usare le termocoperte, dobbiamo ancora capire a fondo come portare subito in temperatura gli pneumatici”.

Avendo due esordienti in squadra, anche la crescita dei piloti è fondamentale…

“Oltre allo sviluppo della macchina, Vernay ha fatto da guida agli altri due piloti. Sia Antonio Serravalle che Carl Wattana Bennet devono girare per prendere dimestichezza con la vettura ma, già in Qatar, il loro passo è migliorato costantemente”.

Cosa si aspetta da questa stagione del debutto?

“Il nostro obiettivo è quello di sfruttare le prime tre gare della stagione per sviluppare e conoscere a fondo la vettura, per poi arrivare alla 24 Ore di Le Mans pronti per provare a far bene. Dobbiamo essere bravi a giocare di intelligenza sfruttando le fasi di gara. Le altre quattro tappe serviranno, inoltre, per portare a profitto il lavoro svolto finora da tutta la squadra”.