Michele Montesano
Non è di certo un periodo roseo per il WTCR. Fra un calendario ancora da stilare, viste le cancellazioni delle gare asiatiche, e la questione pneumatici che ha fatto ritirare dal campionato le
Lynk & Co, il Mondiale Turismo sta vivendo un capitolo decisamente scuro della sua, seppur breve, storia. Fortunatamente a ravvivare la serie con tinte tricolori ci ha pensato una realtà tutta italiana, e soprattutto vincente, del motorsport internazionale.
Stiamo parlando del BRC Hyundai N Squadra Corse che, dopo aver conquistato il WTCR nel 2018 con Gabriele Tarquini e l’anno successivo con Norbert Michelisz, sta attualmente dominando sia la classifica team che quella riservata ai piloti, grazie al neo acquisto Mikel Azcona. Per l’occasione il Team Principal Gabriele Rizzo, alla vigilia della trasferta francese sul circuito di Anneau du Rhin, ha fatto il punto della stagione finora disputata raccontandoci come lavora la squadra che ha sede in quel di Cherasco.
Siete al comando di entrambe le classifiche assolute, piloti e team, come valuta finora la stagione del team BRC?
“Superba. Abbiamo raccolto il massimo di quello che il nostro valore tecnico e le situazioni di gara ci hanno permesso, ed è esattamente quello che dobbiamo continuare a fare per restare in testa ad entrambe le classifiche”.
Considerando l’enorme passo in avanti, cos’è cambiato rispetto lo scorso anno? Un diverso approccio nei weekend di gara o una maggiore conoscenza della Elantra N?
“Le prestazioni, l’affidabilità e la conoscenza della vettura per vincere c’erano anche lo scorso anno, la classifica finale però non lo ha dimostrato. Le cause principali sono state alcune forature e alcuni incidenti. Inoltre c’erano due team con le Hyundai e noi avevamo un ruolo di supporto anche per il secondo (Engstler Motorsport ndr), situazione che ci ha fatto sprecare molte energie. Nell’inverno Hyundai ha deciso di andare avanti solo con il nostro team e noi abbiamo lavorato sulle cause delle forature e sulle situazioni di gara insieme ai nostri piloti, mettendo a punto procedure che ci hanno permesso di raggiungere i risultati attuali”.
A proposito di piloti, cos’ha portato di nuovo nel team BRC un pilota come Azcona?
“La sua naturale velocità e la sua maturità, non scontata per la sua età. Le sue prestazioni sono al di sopra delle più rosee aspettative. E’ stata un scommessa di Hyundai a cui si è lavorato dallo scorso anno e il merito va dato a tutti quelli che lo hanno reso possibile”.
Come mai invece Michelisz non è riuscito ancora a ‘cucirsi’ del tutto addosso così bene la Elantra come aveva fatto con la i30?
“Quest’anno ‘Norbi’ ha semplicemente pagato carissimo l’errore in partenza a Pau in gara 2 e l’incidente di Aragon nella seconda manche. La situazione dopo la tappa spagnola ha naturalmente definito la priorità su Mikel. ‘Norbi’ sta facendo un lavoro straordinario per supportarlo e permetterci di restare al vertice anche nella classifica team. La sua velocità e sensibilità per la messa a punto non è mai stata in discussione e ce lo dimostra ogni volta che scende in pista”.
L’apporto di Tarquini, non più come pilota ma dal muretto dei box, si è rivelato prezioso?
“Ho fortemente voluto questa collaborazione, Gabriele è con noi dall’inizio dell’avventura WTCR con Hyundai, dobbiamo molto alla sua esperienza sia come pilota che come persona. Si è calato nel nuovo ruolo con estrema umiltà. Ci siamo organizzati con intelligenza per sfruttare immediatamente i suoi punti di forza nell’analisi delle situazioni di gara insieme ai piloti e in tutti gli aspetti relativi alla gestione sportiva. La sua conoscenza della vettura, e della categoria, portano un importante contributo anche nelle scelte tecniche e strategiche”.
Il sistema del Compensation Weight è migliorato in questa stagione o, a suo avviso, è ancora troppo penalizzante?
“Sinceramente non credo sia cambiato molto rispetto allo scorso anno ed è penalizzante o favorevole a seconda dei punti di vista e delle situazioni. In generale il tema del BoP e del CW è complesso, non invidio chi deve prendere queste decisioni”.
La questione gomme, che ha tenuto banco sia al Nürburgring che a Vallelunga, è stato un brutto capitolo per la serie, come può essere risolta?
“Il costruttore di pneumatici (Goodyear ndr) certifica che il prodotto attuale è conforme alle specifiche tecniche, specifiche che non sono cambiate dal 2020 ad oggi. Quindi, se i problemi su alcune vetture ci sono ora e non c’erano prima, la causa va ricercata nelle modifiche ed evoluzioni che quei team e costruttori hanno fatto sulle loro auto. Il problema si amplifica su alcuni specifici circuiti e fortunatamente le gare rimanenti non sono critiche da questo punto di vista. Quindi ci sarà un finale di stagione privo di anomalie, senza la necessità di interventi che sarebbero altrimenti chiaramente a danno di chi, come noi, non ha alcun problema. Per il prossimo anno, probabilmente la soluzione più pratica per tutti sarà cambiare la specifica della gomma con una versione che sopporti anche le sollecitazioni generate dalle vetture che attualmente hanno manifestato più problemi nei circuiti più severi”.
Con due sole vetture siete in inferiorità numerica rispetto la concorrenza, come si può competere e gestire il gioco di squadra rispetto ad altri team che dispongono di più auto?
“Non si può ed è effettivamente un grande svantaggio. Quattro o più vetture gestite da un unico team rappresentano la soluzione più efficace per questa categoria. Lo abbiamo dimostrato noi per primi nel 2019 quando abbiamo bissato con Michelisz il successo di Tarquini dell’anno precedente”.
Si parla sempre più dell’arrivo del sistema ibrido nel WTCR, cosa cambierà effettivamente?
“Lo scopriremo nelle prossime settimane. Ma certamente era auspicabile un cambiamento in questa direzione e la competenza di WSC è intervenuta al momento giusto per offrire questo aggiornamento tecnico alla categoria”.