14 Apr [14:29]
La F.1 e i diritti umani in Cina e in Bahrain
La FOM impone la censura alle TV!
Massimo Costa
Non c'è limite al peggio. Chiudere gli occhi e far finta di non vedere. Pratica molto diffusa in F.1 tra piloti, team principal, addetti ai lavori, incapaci di dare un proprio giudizio prima che la FIA o Bernie Ecclestone parlino. La F.1 corre in Cina e ci si dimentica che in questo Paese i diritti umani sono un optional, la libertà di navigare in internet un sogno (65.000 addetti pagati dallo Stato, o spie, dipende dai punti di vista, controllano tutti coloro che si collegano a un web e segnalano eventuali infrazioni che sarebbero parole compromettenti come libertà, manifestazione ecc..,). Ma la Cina ormai è una potenza economica, tutti vi fanno affari, come ogni disciplina sportiva, e la politica repressiva del governo passa in secondo piano.
C'è però un gruppo di coraggiosi che lo vuole ricordare, lo vuole far notare, e intende organizzare proteste attorno al circuito oggi e domani. Ecco allora che la FOM, ovvero Ecclestone (quello cui non dispiaceva lo stile di Adolf Hitler), decide di imporre alle TV presenti al seguito della F.1 di censurare immagini riguardanti quei facinorosi che vogliono rovinare l'immagine della Cina. Come si faceva nei regimi comunisti e fascisti, la FOM ha inviato una lettera ai rappresentanti delle TV.
Franco Bortuzzo, ottimo inviato della RAI, che pensa a dare notizie e a raccontare la verità, dopo la cronaca delle prove libere del venerdì e la conferma ufficiale del GP del Bahrain, ha così citato il comunicato della FOM in una delle dirette effettuate: "Visto che sono attese sabato e domenica proteste da parte dei cinesi che chiedono maggior rispetto per i diritti umani nel Paese, gli organizzatori ci invitano caldamente a non filmare suddette manifestazioni, tanto più che i nostri riversamenti di immagini sono sempre controllati dalle autorità cinesi".
Si rimane basiti davanti a questo comunicato. Non ci si vuol credere. Abbiamo poi saputo che le immagini passano attraverso un filtro cinese (vedi internet...) e in ogni caso chi non rispettasse la censura FOM, subirebbe comunque tagli dai dirigenti locali. Su queste basi si sta costruendo la trasferta vergognosa in Bahrain. Un Paese al centro di contestazioni continue, dove ancora è fresco il sangue di 45 dimostranti uccisi negli ultimi 12 mesi, Eppure la F.1 si dice felice di poter andare in quell'emirato, Ecclestone urla che non ci sono problemi, che quelli li crea la stampa allarmistica.
Il presidente FIA Jean Todt ha ricevuto le assicurazioni necessarie ed ha visitato il Bahrain in novembre... ma oggi siamo in aprile. Tutti contenti. Tanto, alle TV la FOM di Ecclestone impedirà di mostrare quel che accadrà a Manama nel caso di contestazioni, violenze, repressioni, sparatorie. Dunque, se la TV non documenta, i fatti non esistono. Per la gioia del regime del Bahrain e del suo Re, tanto amico del mondo della F.1.