Massimo Costa - XPB ImagesCi sono 35 km tra Brackley e Milton Keynes, 35 km che percorrendo da est a ovest la A422 (via michelin è una certezza... ma vi sono anche altre strade alternative), uniscono le due cittadine che ospitano rispettivamente il team Mercedes e il team Red Bull. Mentre 30 km più a nord, quasi in mezzo, c'è il circuito di Silverstone (dove di fronte al cancello di ingresso-uscita ha la sua base il team Aston Martin) che completa un vero e proprio triangolo. E' qui, in queste zone certo non allegre, fatte di casette tutte uguali dai mattoni rossi scuri, che abita il meglio della F1 di oggi. Ma se a Brackley dal 2014 era sempre festa, da domenica sera è allarme rosso.
Quella che doveva essere l'ennesima stagione tranquilla, piena di vittorie facili per accompagnare Lewis Hamilton verso l'ottavo mondiale che lo avrebbe consacrato come il pilota più titolato della storia della F1, si sta rivelando complicatissima. Poco più in là, nel quartier generale della Red Bull a Milton Keynes, dove sanno cosa vuol dire vincere e rivincere campionati essendoci riusciti ininterrottamente con Sebastian Vettel dal 2010 al 2013, c'è invece grande euforia per i tre successi conseguiti negli ultimi tre Gran Premi sia con Max Verstappen sia con Sergio Perez. E per avere messo con le spalle al muro la Mercedes.
La pandemia ha impedito alle maestranze di frequentare in questi ultimi mesi ristoranti e pub locali tra Brackley e Milton Keynes, e si sono evitati incontri che potevano risultare imbarazzanti tra meccanici/tecnici Mercedes e Red Bull. La Gran Bretagna è stata per anni il teatro assoluto dei team F1, con le sedi situate molto vicine a nord di Londra, e nei fumosi pub c'era uno scambio continuo di informazioni certamente non volute (dopo la quinta birra qualcosa sfuggiva) tra i meccanici delle varie squadre. Ma col passare degli anni, la riduzione dei team iscritti al Mondiale, i costi decuplicati, i grandi costruttori scesi in campo, tante cose sono cambiate, i segreti rimangono tali e vige un clima militaresco. Guai parlare con un componente di una squadra avversaria.
Ci manca poco che tra Brackley e Milton Keynes compaia il filo spinato con tanto di posti di blocco. Scherzi a parte, tra Mercedes e Red Bull-Honda è guerra totale, con Toto Wolff e Christian Horner che non mancano di lanciarsi messaggi carichi di accuse varie, per esempio sulle ali flessibili o sulla pressione delle gomme modificata in maniera non corretta. Per ora dalla parte dei cattivelli c'è la banda di Horner, rea di aver interpretato le regole tecniche a proprio piacimento spingendosi nelle zone grigie. Per questo lo scorso fine settimana, a Le Castellet, la FIA è intervenuta drasticamente per fermare i furbetti delle ali flessibili mentre su richiesta della Pirelli ci si è prodigati per avere un maggior controllo sul mantenimento delle pressione degli pneumatici.
La Mercedes è in affanno, il "taglio" dei fondi vettura richiesto a inizio stagione dalla FIA ha creato problemi indecifrabili sulla W12, ma nel contempo la RB16B ha compiuto un passo in avanti notevole nonostante gli sviluppi bloccati tra il 2020 e il 2021, piccoli accorgimenti che hanno fatto una enorme differenza. Ma a tracciare il solco è sempre più il motore Honda che ha ampiamente raggiunto, se non superato, le prestazioni del Mercedes. Poi, ci sono loro, Hamilton e Verstappen che deliziano i palati fini. La F1 può dirsi felice di questo nuovo duello che sta appassionando e si è tornati a quel 2017 quando era la Ferrari con Sebastian Vettel a cercare di bloccare il dominio degli uomini di Wolff.
Verstappen ha aumentato a 12 i punti di vantaggio su Hamilton, 131 contro 119, pareggiando il conto delle vittorie: tre a testa su sette gare disputate. Mentre sul fronte della classifica costruttori, la Red Bull ha preso il volo con 215 punti contro i 178 della Mercedes che sta pagando l'apporto non sufficiente della seconda guida, Valtteri Bottas, nettamente inferiore in questa fase a Sergio Perez. La squadra di Horner ha preso punti in tutte e sette le gare e mai meno di 25, la Mercedes segna uno zero a Baku, a Monaco ha incassato appena 7 punti e a Imola 19. A Brackley non si dorme per cercare di far viaggiare la W12 come dovrebbe, la riscossa può iniziare da un momento all'altro, ma a Milton Keynes di certo non si rilassano su questi ultimi risultati ottenuti. E' una vera e propria battaglia, tutta da gustare.