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22 Ott [14:00]

La regola Verstappen
che la FIA non capisce

Massimo Costa - XPB Images

Esiste un metodo Verstappen in F1, o meglio, una vera e propria regola che la FIA sembra non voler capire, o vedere. E' il seguente: l'olandese della Red Bull quando è dietro ad un avversario, si butta al suo interno e... accadrà quel che accadrà. Anche se il tentativo è impossibile, lui non si fa problemi. Arriva lungo? Porta l'avversario fuori dal cordolo, lo accompagna nella via di fuga? Poco male, tanto la FIA non interviene.

E' quel che si è verificato al via del Gran Premio di Austin. La penalità per Verstappen pareva ovvia, in quanto ha procurato un evidente danno al rivale, in questo caso Lando Norris, ma nulla è accaduto. Tutto pulito perché, racconta una regola quanto mai contraddittoria, in partenza certe cose possono capitare, più o meno questo è il succo. Ed ecco che la colpa, per alcuni, diventa di Norris, accusato di non avere chiuso la porta: "Se l'avessi fatto si sarebbe creato un incidente considerando la velocità con cui mi è arrivato dentro", ha poi detto l'inglese della McLaren.

Norris è poi stato penalizzato di 5" quando nel finale del Gran Premio ha tentato di superare Verstappen all'esterno. Come si è difeso il pilota della Red Bull? E' ovviamente arrivato lungo portando Lando nella ampia zona oltre il cordolo. Evidente danno, Norris ha comunque portato a compimento il sorpasso al rientro dalla via di fuga, dal box McLaren non sono intervenuti perché appariva chiaro che il loro pilota era stato costretto ad andare largo.

Non è andata così. La comunicazione della penalità a Norris, a differenza di quanto accade in altre circostanze con altri piloti, è stata lenta, tardiva, quando ormai Lando aveva allungato su Verstappen. Poteva esserci un richiamo immediato, via radio al team, per informare che Norris avrebbe dovuto ridare la posizione al rivale, ma niente di tutto ciò si è verificato. Le "multe" in F1 variano a seconda dei momenti di chi le affibbia.

Ma tutto ciò non conta, Norris è ormai considerato un pirla, un incapace, per non usare altri termini, salvo poi compiere prossime miracolose retromarce da parte dei suddetti critic se la situazione dovesse cambiare. Che poi la pole l'avesse segnata Norris (sesta volta quest'anno), che poi Lando sia l'unico in grado di contrastare in qualche modo il talento di Verstappen, non conta. Norris non merita il mondiale, Norris non affronta i duelli con la dovuta cattiveria. Quest'ultima la parola magica che pare vada tanto di moda: cattiveria.

Norris è semplicemente un pilota molto valido, talentuoso, e soprattutto corretto. Parola del vocabolario che non piace. Essere corretti è paragonabile, sempre per alcuni si intende, a essere c..l...i. E dimentichiamoci pure campioni del mondo fenomenali come Mika Hakkinen, giusto uno a caso, che hanno saputo sempre vincere senza mai commettere manovre sporche come alcuni suoi contendenti al titolo dell'epoca. Si vuole far passare che è bello il pilota scorretto, è brutto il pilota che rimane nelle regole.

Detto questo, va ricordato che Verstappen qualche anno fa aveva portato in F1 un metodo criticato da tutti gli altri piloti: la frenata con variazione di traiettoria. Una cosa pericolosa, molto pericolosa (ricordate per esempio l'incidente di Baku con Daniel Ricciardo), che la FIA ha intercettato con il solito ritardo dopo essersi girata dall'altra parte per troppe volte. 

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